Marina: un mondo e diverso

di Anita Sonego


Marina Genovese

Soggettività Lesbica organizza una giornata di proiezione di film dedicata a Marina Genovese, continuando il percorso di ricerca che ha a che fare (come diceva il Convegno del 21-22 maggio 2005 ) con le “vite lesbiche tra realtà, immaginario, rappresentazioni”.

Vite lesbiche che hanno bisogno non solo di nominazione ma di ricordo, memoria, rappresentazioni e ritualità sociali.

Le lesbiche, soggetti  doppiamente eccentrici in quanto donne e in quanto dissidenti dall’ordine patriarcale eterosessuale, hanno già iniziato a riconoscersi, nominarsi, e anche rappresentarsi ma fanno ancora fatica a custodire le loro memorie e a tramandarle, a creare la propria storia anche attraverso coloro che hanno osato, più di altre, contestare il destino sociale previsto e costruire, per amore di sé e delle altre, azioni e progetti di crescita per tutte.

Marina Genovese è stata una di queste femministe che ha fatto del suo lesbismo un atto politico creativo e diffusivo.

Se “Amor est diffusivus sui”, l’amore di Marina per il suo essere donna, femminista, lesbica, ha prodotto, tra le altre, l’impresa del “Festival Internazionale del Cinema Lesbico” che è stato, per moltissime lesbiche, uno dei momenti più alti di autoconsapevolezza, conoscenza delle altre, orgoglio, senso di appartenenza, progettualità.

Marina ci ha lasciate tre mesi fa e tutte noi di Soggettività Lesbica vogliamo ricordarla non solo con l’obiettivo di tramandarne la memoria ma per compiere un rituale collettivo di elaborazione del lutto condividendo la sua passione per il cinema delle donne all’interno di quella politica che così espresse nel nostro convegno del 2005: “ Con questa attività di ricerca, noi vorremmo che tramite il cinema, la letteratura, la cultura le donne in generale e le lesbiche in particolare, fossero capaci di proporre un mondo, un’alternativa di vita sociale  e di categorie di pensiero”.

Con questo sguardo vedremo (e discuteremo di) alcuni film passati al I° Festival del Cinema Indipendente delle Donne. In questo orizzonte vorremmo non solo continuare il nostro lavoro ma collegarci maggiormente ai gruppi e alle donne che condividono queste progettualità.

Abbiamo bisogno di custodire e nutrire le imprese e le idee di chi ha consentito al nostro movimento di crescere e svilupparsi perché solo se avrà radici salde, nutrite e protette un albero potrà estendere i suoi rami e darci i suoi frutti.

 

10-11-2008

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