Sabato 25 novembre abbiamo, fra le altre cose, compiuto un anno di movimento. Motivi per
festeggiare, ed anche una responsabilità: verso questa storia, verso chi
partecipa alla festa in stazione come già alla manifestazione di gennaio,
quando prendiamo la parola e quando ascoltiamo in assemblea, chi legge il
sito e chi ne diventa co-autrice con i messaggi che scrive. All'assemblea di settembre ci siamo dette che avvertiamo l'esigenza di dare forma e struttura ai nostri lavori, ai pensieri, agli incontri, al processo delle nostre decisioni. Nel corso di questo anno " magico" abbiamo realizzato una dinamica tra assemblee e laboratori, quello sulla salute, quello sulla città vivibile, quello sulle iniziative intorno alla questione della violenza, e prima ancora le discussioni in vari gruppi, "donne e politica," "la 194" " donne e lavoro". In gruppi abbiamo scritto i documenti che abbiamo presentato alle eleggibili al Parlamento l'8 marzo, ai candidati sindaci di Milano poi.
La questione della rappresentanza, intesa come rappresentanza nelle istituzioni, e nella politica istituzionale, l'abbiamo più volte ricordata e nominata come significativa e importante per noi. Nelle assemblee, nei documenti, nelle audizioni con la ministra delle Pari opportunità, abbiamo criticato ogni visione, e ogni agire, di politica istituzionale come attività separata e specialistica .
Tra le tante novità che stanno nella nostra storia (di un anno!) c'è anche questa: quali relazioni, quali priorità di agenda con le istituzioni politiche e le donne che vi sono elette?
A settembre
abbiamo detto che su questo avremmo voluto prendere un'iniziativa
importante, pubblica, aperta. Una giornata di studi? Seminario? Convegno? Anche su questa iniziativa, i tempi i modi, ragioniamone in laboratorio.
Usciamo dal silenzio
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