20 settembre 2014
Cura, tempo di vita e lavoro extradomestico: quali cambiamenti nel rapporto tra i sessi e tra le generazioni?

 

Una lavoratrice a tempo pienissimo

di Elena Cimarosti

il tempo delle donne

Ho 41 anni, sono nata e cresciuta a Milano, città in cui, a differenza di molti, vivo bene e dove ho trovato "il mio posto".

Vivo con Davide, il mio compagno col quale sto da circa 15 anni, e con cui ho avuto due bambini, Daniel di 7 anni e Mattia, di 3. E' buffo perché avrei tanto voluto una femmina e invece la vita mi ha regalato due bei maschioni vivaci: si vede che avevo ancora tanto da imparare sull'universo maschile…

Sono una lavoratrice a tempo pienissimo e per fortuna con un contratto indeterminato: mi sono affacciata al mondo del lavoro subito prima che cominciasse tutto questo precariato e gli assurdi contratti che ne sono conseguiti e questo mi ha permesso di sviluppare la mia carriera.

Avere un lavoro stabile e ben retribuito mi ha permesso di essere indipendente, di sentirmi sicura e di poter far progetti importanti. Mi ritengo fortunata anche perché faccio una professione che mi piace, nell'ambito della moda.


La difficoltà è conciliare la vita familiare con un lavoro che mi tiene fuori casa tutto il giorno.


Ho un buon rapporto con la mia famiglia di origine e ciò lo devo sopratutto ai miei genitori, due persone splendide e di larghe vedute, che hanno rispettato le mie scelte e hanno sempre sostenuto i miei progetti.


Un'altra cosa che credo abbia contribuito alla serenità che mi sento di aver raggiunto, è un percorso di analisi che ho fatto verso i vent'anni e che riprendo a volte quando sento di aver bisogno di indagare ancora un po' sulla mia storia.


Questa, a grandi linee, sono io.


 

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