Mercoledì 25 novembre

di Gabriella Buora

Mercoledì 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne,  la polizia carica e picchia violentemente un gruppo di giovani donne (e uomini) in piazza Cadorna a Milano.

Si denunciava la violenza sulle donne sotto svariate forme e il caso di un tentato stupro da parte di un ispettore di polizia nel CIE di via Corelli.

Mercoledì 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne,  ci si è date un appuntamento alle 18.30 in piazzale Cadorna per un volantinaggio. Eravamo una decina di donne che fanno riferimento alla Libera Università delle Donne ed altre, e davanti all’entrata della stazione delle Ferrovie Nord  un gruppo  di giovani donne ed anche uomini di diverse realtà milanesi parlava al megafono e mostrava  uno striscione in cui era scritto che la polizia stupra nei CIE (i cosiddetti centri di identificazione ed espulsione per immigrati).

Un volantino, che veniva distribuito, spiegava e denunciava le violenze e i soprusi nei CIE e in particolare il caso di due donne che avevano respinto il tentato stupro da parte di un ispettore  della polizia e lo avevano denunciato. Alcune di noi portavano al collo un foglio in cui si ricordava che il 25 novembre è la  giornata internazionale contro la violenza sulle donne e che non si voleva essere complici di leggi razziste, con riferimento a quanto accaduto nel CIE di Milano. Alcune distribuivano  volantini.

La Polizia era presente in forze in pieno assetto, ci è sembrato in numero e in tenuta sproporzionati. E’ stato chiesto da parte di un funzionario della Polizia di togliere lo striscione, c’è stato un diniego.
Poco dopo un gruppo di poliziotti è passato alla carica, ha circondato di corsa il gruppo con lo striscione spintonando e manganellando con molta violenza, strappando striscione e megafono. Una ragazza e un ragazzo sanguinavano abbondantemente.

Perché? E’ stata la prima domanda che spontaneamente abbiamo fatto. Lo striscione è illegale perché è contro la Polizia, un organo dello Stato, ci è stato risposto da uno dei due  poliziotti a capo del gruppo.

Si fermavano diverse donne che entravano in stazione e volevano sapere che cosa era successo.  Le donne che avevano subito l’assalto della polizia non sembravano spaventate o intimidite, continuavano a discutere e a chiedere a gran voce al funzionario di polizia il loro striscione e il megafono. Radio Popolare ha dato la notizia e subito sono accorse altre persone di gruppi e centri.  
Alle 20.30 l’entrata principale della metropolitana era ancora bloccata dai poliziotti, che circondavano tutto il piazzale d’entrata alla stazione, dietro anche due camion dei Carabinieri.

 

30-11-2009

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