Il Palazzo degli Specchi e

La Memoria dell’India.

Il corso inizia con tre incontri condotti da Anna Nadotti (novembre-dicembre) sul romanzo Il Palazzo degli Specchi e prosegue a metà gennaio con cinque incontri sulla Memoria dell’India, un percorso indietro nel tempo, nell’India dravidica pre-ariana, sulle tracce della mitologia e della cosmogonia che i più antichi testi vedici ancora adombrano, e delle sue mille e più divinità femminili. Nel corso di questa seconda parte, verranno proiettati e discussi alcuni video del ciclo La Dea Ferita di Marilia Albanese e Werner Weik.

Il palazzo degli specchi: memoria storica e ricordi privati.

Quanto è accaduto a New York l'11 settembre scorso, quello che ne è seguito, i venti di guerra che ci svegliano ogni mattina, le immagini bellicose trasmesse dalle televisioni mi spingono a proporre per il breve ciclo di incontri di quest'anno la lettura dell'ultimo romanzo di Amitav Ghosh Il palazzo degli specchi (Einaudi). Considero questo romanzo - che è un romanzo storico - un'occasione per ragionare insieme sulle guerre, sullo sviluppo, sulle migrazioni, sulla quotidianità in tempo di pace e di guerra, sul ruolo e la collocazione delle donne nell'arco di un secolo - 1885/1990 - tra India, Birmania e Malesia, un universo a est che riflette puntualmente, direi giorno per giorno, quanto accade dall'altra parte del mondo. Quella da cui non siamo abituate a guardare. Spesso sentendoci soggetto di uno sguardo esclusivo.

Lo sguardo a 360° messo in campo dal narratore ci impone una riflessione cruciale in questo momento; il tempo della narrazione, come spesso accade nei romanzi che ci vengono dal subcontinente, è un tempo circolare entro il quale la storia trova i suoi corsi e ricorsi, e anche i suoi aggiustamenti; le classi sociali si ripropongono per quello che sono e le donne e gli uomini - e i bambini - si muovono sulla scena del mondo con i tratti inequivocabili dati dal genere e dalla generazione.

Là dove i fatti storici minuziosamente ricostruiti cedono il posto alla fiction, si apre per chi legge un varco d'interpretazione straordinariamente articolato, che potrebbe ricondurci a quella mappa da cui partimmo per il nostro primo corso, e alle parole di Anita Desai, in chiusura di quello stesso corso, "Se una società non è in grado di creare un grande ruolo per la letteratura e le arti è molto grave, è terribile".

Dell'autore, proporrei di leggere anche i due reportages di Estremi Orienti, a completare un problematico quadro dell'oggi in cui le donne giocano ruoli inaspettati .

Anna Nadotti

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