Primo Consiglio Comunale di Milano dell’era Pisapia  - 20/6/2011

Intervento di Anita Sonego, capogruppo del gruppo FdS- Sinistra per Pisapia

 

“Signor Sindaco, Signor Presidente, Assessore e  Assessori, Consigliere e Consiglieri,
La Federazione della Sinistra ha condiviso da subito, contribuendo a definirle, le linee fondamentali del programma che esprimeva come sindaco Giuliano Pisapia. E la lista “Sinistra per Pisapia”, si è impegnata con grande convinzione perché Milano uscisse da quasi un ventennio in cui, progressivamente, si sono abbattute le conquiste di democrazia, giustizia sociale, sviluppo intellettuale, partecipazione civile che erano state alla base del suo sviluppo nel dopoguerra.
Una città che- mentre si smantellavano le grandi fabbriche- è andata assumendo sempre più la fisionomia di un paradiso per cementificatori e venditori di sogni ingannevoli attraverso il monopolio dei canali televisivi.
Città già di respiro europeo ridotta all’angustia di un luogo dove ogni diversità era vista come una minaccia, ogni idea un pericolo, la cultura una spesa improduttiva e i beni comuni ridotti a merce da mettere in vendita.
Ora tutto ciò è alle nostre spalle e ci attende un grande lavoro di ricostruzione civile.
Noi, Federazione della Sinistra, che rappresentiamo e vogliamo essere la voce di chi non ha potere, di chi è stato tenuto al margine( pur essendo maggioranza) ci impegniamo per realizzare tutti i punti elencati dal sindaco prestando particolare rilievo ai seguenti temi:

Il lavoro e la lotta alla precarietà partendo dai lavoratori del comune  (quelli dell’amministrazione fino a quelli delle scuole dell’infanzia e delle civiche) valorizzando le molte competenze umiliate dalla passata amministrazione attraverso la pratica delle consulenze.

La casa ricordando una cosa ovvia: che gli affitti astronomici degli appartamenti hanno una ricaduta negativa non solo dal punto di vista economico ma anche sociale e relazionale per la vita di giovani, anziani, precari, pensionati, single.
Una delle priorità che poniamo è quella della approvazione in tempi brevi di un piano di investimenti per l’edilizia pubblica e forme di co-hausing e per ristrutturare i 5000 alloggi sfitti che la giunta Moratti ha lasciato degradare.

La partecipazione . Lavoreremo perché la straordinaria  partecipazione nata in questi mesi cresca e trovi alimento (e l’intervento del Presidente di questo Consiglio va nella giusta direzione). Per riavvicinare i cittadini alla politica, però, è necessaria una buona politica:quella che parte dai bisogni di tutte e tutti. La partecipazione non ha a che fare solo con la democrazia ma è anche il vero antidoto contro la corruzione e la vera garanzia di una nuova etica pubblica.

Una particolare tonalità avrà l’impegno dei nostri consiglieri per l’attuazione del punto 6 della delibera programmatica in relazione alle politiche inclusive ed antidiscriminatorie perché l’anima della sinistra si incardina sul concetto di uguaglianza di tutte e di tutti le donne e gli uomini che abitano una città ed un Paese. Ed è l’uguaglianza di diritti e di doveri che sta alla base della libertà di ognuno/a di tutte e di tutti.
Queste tematiche mi sono particolarmente care non tanto per astratti motivi ideologici ma per l’esperienza di una vita.
Come donna e lesbica la mia cittadinanza ha sempre avuto parecchie difficoltà a trovare una degna espressione e sviluppo.
Come donna e lesbica- da una posizione che Teresa De Lauretis definisce “eccentrica” cioè  non centrale, non comune- non sono e non mi sono mai sentita marginale anzi! Tutti gli”eccentrici”- proprio perché non previsti, non dati per scontati, hanno una visione globale della realtà sociale e delle relazioni umane particolarmente attenta. Non stando al centro riescono a vedere il centro da fuori ed hanno, quindi, uno spettro di visione più ampio ed includente.
L’esperienza, il sapere di chi è stato posto socialmente in questa posizione (non solo i gay, le lesbiche, i trans ma tutti i non-previsti: anziani, bambini, diversamente abili, malati, extracomunitari, poveri, deboli) sarà di grande aiuto a questo consiglio comunale perché non permetteranno visioni parziali, anguste, meschine. Costoro riescono a vedere (e giudicare) i potenti ma hanno l’esperienza dei senza-potere; vedono e conoscono i nessi e le cause e sono in grado di suggerire soluzioni perché la nostra città sia una metropoli inclusiva, aperta, ricca della diversità di idee, esperienze, storie..
Perché la Milano di cui sentiamo la necessità è quella del confronto delle idee, dell’apertura culturale a livello delle grandi capitali europee ed internazionali verso cui molti dei nostri giovani si sono diretti per trovare non solo lavoro ma stimoli culturali, nuove proposte visive, musicali, architettoniche ed anche ambientali e di stili di vita che rispettino l’ambiente e la natura.

Proprio perché il senso profondo della politica è lavorare per la felicità, la partecipazione e il benessere degli/delle abitanti della polis il nostro lavoro sarà orientato dal principio che il bene comune sommo è la vita di tutte e tutti.
A questo lavoreremo con tutto l’impegno, la passione e l’entusiasmo di cui saremo capaci!

 

21-06-2011

 

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