Francesco Piccolo, Son qui: m'ammazzi. I personaggi maschili nella letteratura italiana

Liliana Moro

 


L'autore (1964) si è occupato di letteratura e della maschilità, a quanto appare dai titoli della sua produzione.

Qui affronta il tema delle figure del maschile in alcune opere letterarie italiane allo scopo di mettere in evidenza i caratteri del maschio italiano.

Il percorso logico che esplicita nella prefazione è

“Le nostre vite sono un accumulo di esperienze personali più esperienze collettive più quello che abbiamo letto e visto. Il tentativo di questo libro, che analizza il maschile dentro alcune opere, è quello di mettere in luce, in modo personale e opinabilissimo, ciò che abbiamo interiorizzato e trattenuto di quel germe”


E dunque Piccolo ci conduce in una rapida ma approfondita rassegna di personaggi maschili che delineano i caratteri della maschilità italiana da Boccaccio a Domenico Starnone, passando per Ariosto e Verga, Brancati e Fenoglio, Nievo e Bassani per citarne solo alcuni.

La scelta di autori esclusivamente maschili è funzionale alla ricerca di quanto essi rappresentino della propria idea di maschilità e, anche, del proprio vissuto di maschi.


Va subito detto che, nonostante dichiarazioni contrarie dell'autore, una certa evoluzione e un articolarsi del comportamento degli uomini risulta evidente ed è emblematico l'ultimo capitolo dedicato a Via Gemito di Starnone, narrazione di un figlio che non vuole essere come suo padre, con tutte le difficoltà, le ambiguità, i compromessi del caso.

Godibilissime le ricostruzioni pungenti e approfondite dei personaggi presentati e apprezzabile la sincerità con cui l'autore rileva, nel senso che fa proprio emergere dalle parole dei testi, la forza del desiderio fisico per il personaggio femminile, non solo nel Principe di Salina di Tomasi di Lampedusa, ma anche nell'insospettabile Zeno Cosini di Svevo, per fare solo due esempi.


Va ancora spiegato il titolo perchè il capitolo sui Promessi Sposi è centrale, “Son qui: m'ammazzi” sono, infatti, le parole che Lucia rivolge all'Innominato nel capitolo di svolta del romanzo manzoniano, quando si trova nel suo castello, alla sua completa mercè appunto.

La resa incondizionata della donna alla forza, al potere dell'uomo viene qui messa in scena e l'Innominato che sceglie di non usare il suo strapotere e liberare Lucia commenta “Io domandar perdono? A una donna? A che cosa sono ridotto! Non son più uomo, non son più uomo!”

Ecco, appunto, l'uomo è quello che esercita il potere sulla donna. Piccolo sottolinea che l'atto di libertà con cui l'Innominato decide di non usare più la violenza, la sopraffazione, e la decisione di convertirsi che condurrà il romanzo verso il lieto fine, provoca uno smarrimento nel maschio, un'incrinatura del suo ruolo codificato.


Ritengo utile proporre l'Indice del libro che è già piuttosto esplicativo dei temi e del percorso di esplorazione dei tratti virili in personaggi letterari compiuto da Francesco Piccolo

Non toccate il maschio (Il Decameron di Giovanni Boccaccio)

La furia e la bellezza (L'Orlando furioso di Ludovico Ariosto)

Son qui: m'ammazzi (I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni)

Il maschio e la femmina (Le confessioni di un italiano di Ippolito Nievo)

L'eroe vigliacco (Dio ne scampi dagli Orsenigo di Vittorio Imbriani)

Le regole della società (I Malavoglia di Giovanni Verga)

Un uomo ridicolo (La coscienza di Zeno di Italo Svevo)

Una violenta impotenza (Il bell'Antonio di Vitaliano Brancati)

Il tramonto del maschio (Il gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa)

Dramma della gelosia (Una questione privata di Beppe Fenoglio)

Parlare di sentimenti tra maschi (Il giardino dei Finzi-Contini di Giorgio Bassani)

Dentro la testa del maschio (Un amore di Dino Buzzati)

Le generazioni (Via Gemito di Domenico Starnone)

Francesco Piccolo, Son qui: m'ammazzi. I personaggi maschili nella letteratura italiana,

Einaudi, 2025, € 15, pagg. 144


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