ROSE
di Matilde Tortora

Che cosa accomuna una giovane donna balbuziente, la regista Lotte Reiniger, una bambola di nome Rose che si rifiuta di rivelare il nome della bambina che la possiede e Nora Barnacle la moglie di James Joyce che, nei mesi trascorsi a Roma, legge in uno dei quadernetti dalla copertina nera del marito, di una sua serata trascorsa al Teatro Argentina a vedere uno spettacolo intitolato I morti e che (ipotizza l’autrice) gli ispirerà il celebre racconto che scriverà una volta tornato a Trieste pochi mesi dopo?
In questo nuovo libro di Matilde Tortora, dal titolo “ROSE” pubblicato da La Mongolfiera Editrice, assistiamo alla declinazione di una stessa parola in varie sue significazioni e in vari toni in un reticolo di storie di donne e non solo, essendoci anche giocattoli svegli come dei grilli assieme a Carlotta e Speranza (di gozzaniana memoria) e altre protagoniste, voci mute e nello stesso tempo assordanti, voci di donne di ieri e voci di donne di oggi.
Compongono il libro 17 racconti che, di uno stesso colore, disvelano tonalità che virano dal rosa pallido al rosa shocking, dal rosa fluorescente fino al rosso sangue, fino a volte al colore nero.
Nel libro sono narrate storie ambientate in epoche e in luoghi diverse fino all’oggi, storie che tutte esse appaiono avere una stretta parentela con l’oggi, tutte esse sono storie di donne da cui viene forte una denuncia per essere state tanto a lungo relegate, fissate al suolo umido e instabile su cui si è innestata una parola - colore che ha, pure esso, e non solo metaforicamente, spine che tuttora riescono ad attanagliare, ad imbrigliare i passi, a ferire.
9 aprile 2025 |