«Quella piccola creatura manipolatrice»
di Gemma Contin

«Di notte, in preda all’insonnia, lasciavo vagare il mouse sui forum delle mamme. Erano talmente tanti che non sapevo su quale intervenire. Su www.bebe-zone.com, c’era una sezione dove potevo vedere dei neonati fotografati dalle loro mamme. Ce n’erano in abiti da sera, in costume da bagno, con gli occhiali Chanel, in camicia da notte; insomma, neonati manichino, trattati come oggetti dalle loro mamme che tentavano di ricavarne dei soldi o di scaricare il peso di una vocazione fallita. Alcuni avevano già i lineamenti da adulti, altri, calvi, con la testa sproporzionata, sfoderavano un sorriso sdentato, come dei vecchietti dal petto flaccido e la pancia tonda. Bisognava arrendersi all’evidenza: i neonati non sono belli. Poi provai su www.mamanparis.com, per le madri residenti nell’area parigina che hanno bisogno di consigli specifici. Dopo un po’, angosciatissima da tutti quei problemi di baby-sitter introvabili, mi decisi per il sito www.maman.fr, perché rispondeva con franchezza a tutte le domande che le future e-mamme si pongono, in un club chiamato “Il club delle balene”. Così ricevetti un certo numero di informazioni su quello che mi aspettava dall’avventura della maternità. Soprattutto, nei forum i personaggi chiave della storia hanno un nome in codice: l’ostetrica, “Miss O”; il ginecologo, il “gine”; la suocera, la “rompi”; il marito o compagno, lo “zombie”».

Ecco uno dei passaggi ironico-amari di un libricino molto duro di Eliette Abécassis, un romanzo sulla maternità dal titolo emblematico di Lieto evento (Marsilio, 164 pagine, 14 euro) in cui l’autrice, nata nel 1969 a Strasburgo, diplomata all’Ecole Normale Supérieure, insegnante di filosofia all’Università di Caen, racconta la storia di Barbara e Nicolas, che ha suscitato un vero vespaio in Francia tra le femministe e le benpensanti, sul “piacere” della maternità e sulle sue “conseguenze”.

Trentenni, innamoratissimi, un piccolo appartamento nel Marais di Parigi, i due sono una coppia bella, libera e felice, non sposata, che vive tra un incontro in mezzo agli intellettuali parigini e una mostra d’arte, un cocktail per una prima e una serata con gli amici. Scrittrice di qualche successo lei, architetto in carriera lui, senza problemi di soldi, di tempo e senza famiglie invadenti a cui dare conto. Insomma, la perfezione che dilata l’amore e rinforza il rapporto.

Fino a che Barbara non rimane incinta e comincia il tormentone delle nausee, del vomito, del mal di testa-pancia-schiena, del rischio di aborto, dell’immobilità, della rinuncia a tutto: ad avere una vita di società, ad andare in moto al lavoro, a vedere le amiche se non quelle incinta anche loro con cui scambiarsi indirizzi di negozi specializzati, di ginecologi, pediatri, cliniche, palestre che preparano al parto.

E poi, in mezzo alla coppia, quella neonata, anzi quella bambina-sanguisuga: «piccola creatura dispotica e manipolatrice », che si porta via tutto, ma proprio tutto il tempo, le attenzioni, l’amore, la preoccupazione, il sonno, facendo saltare tutti i parametri, le relazioni, il lavoro, ed anche il rapporto tra i due, aggravato da rancori, silenzi, incomprensioni, nessun aiuto, nessuna condivisione, fino alla rottura.

«Niente più viaggi in paesi esotici, basta con le serate mondane, sfumate le ambizioni professionali - si legge in quarta di copertina -. Quella giovane donna moderna ed emancipata si ritrova imprigionata nel più tradizionale e arcaico dei ruoli femminili: quello di madre. Nessuno l’aveva preparata a questo e, mentre la sua relazione con Nicolas comincia a sgretolarsi, Barbara arriverà a provare un sentimento di rifiuto nei confronti della figlia che l’ha privata della sua vita», della sua personalità, del suo successo, delle aspirazioni e progetti di un tempo.

«Violento, sincero, impudico, spregiudicato, questo romanzo infrange i tabù dell’essere madre tracciando del “lieto evento” un quadro molto lontano da quello idilliaco che la società tende a imporre ». Un vero peccato - e qui romperemo il tabù che impone alle recensioni di non svelare la fine di un libro - che la nostra Barbara-Eliette, incontrato un nuovo compagno e allacciato un altro rapporto pieno di sogni e speranze, e del riaccendersi di nuove opportunità, non trovi niente di meglio da fare che rimanere incinta di nuovo.

 

Eliette Abécassis
Lieto evento
Marsilio, 164 pagine, 14 euro

 

questo articolo è apparso nell'inserto di Liberazione del 17 settembre 2006