Albert Nobbs
Elena Pedoto

Sarà pure un pensiero banale, ma certo è che, da che mondo è mondo, essere donna non è mai stato facile. E se non lo è oggi in cui la presunta parità dei sessi dovrebbe garantire lo stesso rispetto e le stesse possibilità solitamente riservate agli uomini, figurarsi nella fosca Irlanda vittoriana in cui a una donna senza soldi o sangue blu non poteva che spettare una vita da sguattera o da prostituta.
Con queste premesse, quella di Albert Nobbs - donna fintasi uomo per scampare a una sicura ‘brutta' fine -, è una storia bella e cruda, ambientata in un XIX secolo tanto remoto quanto ostile. Scritta dall'autore irlandese George Moore, fu portata a teatro nel 1982 da Glenn Close, che poi ha tentato, nei successivi trent'anni, di portarla senza successo (fino a oggi) anche al cinema.
Elegante e impettito nella messa in scena, come si conviene per un film costruito sulla figura di un maggiordomo irlandese di quel tempo, (vi ricorda niente il titolo Quel che resta del giorno?), l'Albert Nobbs firmato da Rodrigo Garcia, è un'opera a suo modo molto toccante sull'identità e sulle forme d'amore che la vita concede per salvarci dalla miseria della solitudine, ed esaltata dalla magistrale interpretazione di una scultorea e quasi irriconoscibile Glenn Close nel ruolo della protagonista.
Da everyeye.it
Per approfondire leggi la recensione di Natalia Aspesi
10-02-2012
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