EDU ed Amnesty per la prima volta in prima

di Valentina Cevoli, Franca Fabbri, Rossella Tamburriello  
(EDU Lombardia)


Wanda Broggi

 

Le insegnanti di una scuola primaria di Milano ci hanno invitato nelle loro classi, con bambini di prima, e noi abbiano accettato la sfida! Certo, una sfida! Sia perché non è semplice affrontare temi che parlino di diritti con bambini così piccoli, sia perché Amnesty entrava per la prima volta in prima!

E’ stata perciò un’esperienza del tutto nuova che ci fa piacere oggi, a chiusura dell’anno scolastico, evidenziare sia per l’alto grado di partecipazione dei bambini coinvolti, che per la collaborazione delle insegnanti.
Non avendo precedenti esperienze, all’inizio c’era qualche timore, ma ogni nostro dubbio è scomparso di fronte a quegli occhi attentissimi, che ci seguivano mentre proponevamo qualche riflessione sulle attività svolte. A esperienza conclusa, possiamo affermare che lavorare con i bambini di prima è un'esperienza al tempo stesso molto divertente ma anche impegnativa.

E' divertente perché i bambini di sei anni conservano ancora quell'innocenza e spontaneità che permette loro di esprimersi in piena libertà e fa sì che in certi momenti dicano cose che non ti immagineresti e che ti lasciano a bocca aperta.“I bambini ti stupiscono sempre!!!"

D'altra parte è anche un'esperienza impegnativa, perché non è semplice catturare la loro attenzione; in questo caso di fondamentale aiuto è stata la lunga esperienza, come insegnante, di Franca che ha saputo instaurare, da subito, un simpatico canale di comunicazione con i bambini. E’ lei che fa una breve presentazione e, in termini semplici, riesce a far capire che cos'è una ONG o di che cosa si occupa Amnesty.

Poi interveniamo tutte con dei giochi, studiati appositamente, per far comprendere ai bambini alcuni concetti basilari; ad esempio: renderli consapevoli delle uguaglianze e delle differenze fra gli esseri umani che, pur nelle loro diversità, fanno tutti parte dello stesso genere e godono tutti degli stessi diritti, o quanto conti il rispetto verso l'altro e la capacità di ascolto, anche per conoscere e rispettare i sentimenti altrui.

Tutti i giochi sono introdotti da storie fantastiche o filastrocche, che aiutano i bambini a immedesimarsi nel gioco e a parteciparvi attivamente.

E non solo loro! Anche le insegnanti di classe hanno collaborato attivamente con noi e partecipato sia ai giochi che agli interventi, creando un ambiente sereno e propizio all’apprendimento.

Un’esperienza che ha coinvolto più classi e circa sessanta alunni e che non esitiamo a dire sorprendente e positiva; per questo abbiamo deciso di comunicarla a tutti, e di certo avremo voglia di continuarla nel prossimo anno scolastico!

 

 

 

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