"ma chi te lo fa fare?"

intervista ad Anita Sonego, candidata alle elezioni regionali 2010 per Milano e provincia, di Katia Acquafredda


E' un momento davvero difficile per la politica italiana, a volte passa pure  la voglia di andare a votare; tu invece ti candidi: ma chi te lo fa fare?

E' proprio perché è un momento difficile che ho deciso non solo di candidarmi ma, addirittura, due anni fa, dopo la sconfitta della sinistra e il ritorno di Berlusconi, di iscrivermi a Rifondazione Comunista.
Avevo sempre fatto politica nei movimenti ( in particolare in quello delle donne e delle lesbiche) perché, dopo la breve stagione dei gruppi della sinistra "extraparlamentare”, ho pensato, come molte, che  attraverso i movimenti si sarebbe potuto cambiare  finalmente la politica.
Così non è avvenuto e penso che una delle cause del "riflusso" sia stata la mancanza di interlocutori istituzionali per i movimenti.
E' mancato, credo, il rapporto movimenti/istituzioni e questo ha svuotato le istituzioni  rendendole sempre più "luoghi di potere" di una casta: anche per questo, l'Italia sta perdendo  le caratteristiche di un paese "democratico".
Cos'è la democrazia, infatti, se non un continuo relazionarsi tra rappresentati e rappresentanti?
I "demi" erano i quartieri di Atene e ordinamento "democratico" sta a significare il potere del "demos".
E' vero che Atene, che istituì la democrazia, non liberò mai gli schiavi e NON faceva votare le donne...
Ma in Italia ormai si identifica la democrazia con la delega al potente di turno, a colui che "ci pensa lui per tutti noi" e anche i cittadini votano NON per esercitare uno dei propri diritti ma per "delegare", sperando in un favore, un posto, una raccomandazione.
Ecco, questo sfascio mi ha allarmato, mi ha costretto a decidere di "difendere" le forme democratiche e anche i partiti, che avevo sempre criticato per la loro verticalità, maschilismo, chiusura alla società reale.
Perché ho pensato che è questo svuotamento delle istituzioni che vuol perseguire il berlusconismo.

Pensi che la presenza nelle liste di donne come te, che non smettono di fare politica tutti i giorni nel loro contesto, possa muovere un po' di passione politica in chi si sente ormai quasi completamente schiacciata?

Non so rispondere con certezza ma, ovviamente, lo spero!
Partendo dai luoghi di aggregazione - dove in realtà non abbiamo smesso di "fare politica"- spero che si possa ricostruire un legame tra il sociale e le istituzioni.
Legame indispensabile alle istituzioni (per avere una legittimità ) e per i "luoghi della politica diffusa" che hanno bisogno di  sostegno istituzionale (anche economico) per non essere sempre sul punto di estinzione per mancanza di spazi, attrezzature per comunicare, luoghi per discutere, divertirsi, conoscersi , progettare una convivenza più umana e sensata di quella che ci tocca vivere.
Le elezioni regionali sono importanti: l'istituzione-Regione ha molti poteri sul sistema scolastico, della formazione professionale, della salute (e, quindi per esempio sul funzionamento dei consultori e sull' attuazione  della legge 194),  sugli asili nido pubblici, sull’integrazione e diritti di cittadinanza dei migranti…
Formigoni, con Comunione e Liberazione, ha costruito un sistema di potere "mafioso": Lo vogliamo denunciare, controllare, progettarne il crollo per tornare a valorizzare la scuola pubblica , l'accesso ai servizi ottenuti con anni di lotte, l'autodeterminazione delle donne, per promuovere nei fatti il riconoscimento delle "diversità" e del loro diritto di cittadinanza?

Si parla ormai in modo diffuso di emergenza democratica in questo Paese: che cosa ti preoccupa di più?
 
Mi preoccupa lo svuotamento delle istituzioni:  il sistema maggioritario dove chi vince  "piglia tutto" non ha accresciuto il potere decisionale degli elettori, anzi…ha reso superflua qualsiasi discussione in parlamento ma anche nelle altre articolazioni della rappresentanza.
Il potere dato al "governatore", al "sindaco", al "capo del governo" stanno portando il nostro paese a una forma di totalitarismo.
Si dice che le discussioni in aula fanno perdere tempo e.. così la democrazia si estingue.

La tua storia politica si intreccia con quella del movimento delle donne e col  movimento lesbico: come hanno accolto la tua candidatura in Regione Lombardia?

Parte del movimento delle donne, di antica data, mi sembra piuttosto chiuso su se stesso o su posizioni piuttosto "conservatrici". Le sostenitrici della teoria della differenza (che hanno  visto  in Veronica Lario un simbolo della critica al potere maschile o nella D'Addario una donna che ha svelato la miseria della sessualità maschile) ovviamente non sono interessate alla mia scelta femminista, che si lega strettamente a quella comunista e del movimento lesbico.
Le giovani femministe, invece, e soprattutto le lesbiche e le loro organizzazioni, si sono dimostrate interessate alla mia candidatura e di questo le ringrazio.
        
Se verrai eletta, immagino che dovrai frequentare la famosa Altra Sede della Regione Lombardia: posso chiederti che effetto ti fa?

Se verrò eletta immagino che mi sentirò "fuori casa" nella sede della Regione Lombardia. Ma è lì che vorrei portare un po' dell'aria che respiro nella mia, nelle mie vere case.
La mia vera casa è quella dell'Università delle Donne, di Soggettività Lesbica..  ma anche il Forum delle Donne di Rifondazione Comunista, luogo aperto a tutte le femministe, anche non iscritte al partito,
Luoghi dove incontro persone che lottano e credono ancora, come me, che "UN ALTRO MONDO E' POSSIBILE"!

L'intera intervista ad Anita Sonego di Katia Acquafredda è pubblicata in: www.listalesbica.it

23-03-2010

 

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