Giustizia e libertà
di Anita Sonego


Anita Sonego

In questi giorni tutti dicono che la crisi economica che stiamo subendo è una “catastrofe” come se fosse un evento naturale, invece è l’essenza di questo sistema economico.
Un sistema che ha alla base la discriminazione di sesso, di razza, censo, cultura, pensieri, credenze.
E’ lo stesso sistema che ha fatto aumentare, in questi anni, il divario tra poveri e ricchi che ora taglia i fondi alla scuola pubblica, alla salute, che discrimina tutti coloro che considera I DIVERSI: le donne,le lesbiche, i gay, i trans, gli stranieri poveri, i giovani senza la certezza di un lavoro, gli anziani, gli handicappati, i malati.
Se comprendiamo fino in fondo che ogni forma di sopruso, di discriminazione, ha la stessa origine, allora penso che dobbiamo ripristinare un binomio famoso e farlo nostro:
Questo binomio è : GIUSTIZIA e LIBERTA’
Giustizia e Libertà richiama la Resistenza e la lotta di Liberazione; e questa piazza dimostra che c’è bisogno di RESISTENZA, che la nostra è una battaglia per la LIBERAZIONE.

GIUSTIZIA: Perché la gente non arriva alla fine del mese mentre ora i governi si affrettano a ripianare i debiti di banche e grandi industrie che possono licenziare liberamente.
GIUSTIZIA: Perché si attaccano gli statali ”fannulloni”mentre i dirigenti di quegli stessi enti intascano stipendi miliardari e non pagano mai i loro errori.
GIUSTIZIA: Perché sarà pur vero che il denaro, come dice il papa, non è tutto e non dà la felicità. Ma lo dica per sé il papa, dall’alto dello IOR, dei suoi palazzi e dei suoi lussi e non offenda chi, per guadagnarsi quel vil denaro, muore sul lavoro o annegato nel Mediterraneo alla ricerca della sopravvivenza.
GIUSTIZIA: Non leggi ad personam come il “lodo Alfano” che ripropone l’immunità per il potente di turno facendo ripiombare l’Italia ai tempi bui del Medio Evo.

Ma - in un paese democratico- la giustizia è connessa strettamente con la Libertà: quella libertà che non ha niente a che fare con nessuna “casa”; perché la libertà non ha casa!
La nostra è la LIBERTA’ che riguarda i DIRITTI di tutti i soggetti sociali, di tutti i DIVERSI!

DIRITTI - non PRIVILEGI ! significa riconoscimento del valore inviolabile di ogni vita:
di quella delle DONNE discriminate non solo sul lavoro ma anche in famiglia dove subiscono violenza da mariti, fratelli, fidanzati o ex (ricordo che la violenza maschile è la prima causa di morte per le donne fino ai 40 anni!)
DIRITTI alla pienezza di vita - cittadinanza e amore per TUTTI: etero e omosessuali, transgender, lesbiche e gay!
DIRITTI: al lavoro, al rispetto, all’attenzione per le/i migranti che accudiscono i nostri vecchi e i nostri malati, che fanno i lavori più pesanti e che sono diventati il capro espiatorio delle nostre paure ed insicurezze.

Solo se noi legheremo insieme nei nostri pensieri, nelle nostre rivendicazioni, nel nostro modo di far politica GIUSTIZIA e LIBERTA’ saremo in grado di fare una proposta alta per superare lo stato delle cose presenti.
Solo se avremo un progetto più alto, più umano, più universale riusciremo a riaggregare tutti quelli che si chiudono in casa per paura, delusione, impotenza.

Da oggi, da qui, ricomincia non solo l’opposizione ma la costruzione di pensieri e di progetti in cui Giustizia e Libertà tornino ad essere i nostri obiettivi.
Perché noi crediamo nella possibilità di cambiare il mondo e le nostre relazioni.
Perché siamo certi che l’utopia è la nostra speranza che ci aiuta a dare un senso alla nostra vita

 

Intervento alla  manifestazione  dell’ 11  ottobre  2008 a Roma

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