25 novembre 2011
Le radici profonde della violenza contro le donne
Anita Sonego

 

 

Nella giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne, al di là delle necessarie denunce di fronte ai dati allarmanti sia a livello italiano che europeo, credo che tutti e tutte dobbiamo cercare di capirne le radici profonde.
Se ovviamente non possiamo imputare a qualcosa di “originario” o “biologico” la violenza di un genere sull’altro, c’è qualcosa che ha a che fare con una storia antica che affonda le radici dell’immaginario più profondo.

Tutte e tutti noi abbiamo accolto fin dall’infanzia il racconto secondo il quale la donna è nata da una parte del corpo di Adamo (è vero nella Bibbia c’è anche un’altra versione ma non viene diffusa presso i fedeli). Le immagini che possiamo ammirare in affreschi, mosaici, sculture più o meno antichi raccontano di un dio maschio che estrae dal corpo di un uomo addormentato, il corpo di una donna!!
Nessuno, da centinaia di anni, è sobbalzato di fronte a questa immagine che va contro ogni esperienza ed evidenza. Ma si sa: l’ideologia del potere si impone anche e soprattutto attraverso i fatti miracolosi come quello, accettato dai greci e romani, che raccontava della nascita di Atene dal capo di suo padre Zeus!

Altrettanto ideologica violenza è stata quella di identificare la donna con una sua possibilità: quella di generare, inchiodandola, così, al ruolo materno.
Che dire della più moderna ideologia per cui la donna vale per “l’appetibilità”, la corrispondenza al desiderio “maschile”?  Ideologia che, diffusa dalla comunicazione di massa, sottende una totale mercificazione del corpo della donna.
Se “quell’oscuro oggetto del desiderio” pretende di uscire dall’oscurità, cerca una soggettività ed autonomia, manda in crisi un sistema di valori (e di equilibri psichici) millenari.

Anche da queste premesse nasce la scarsa presenza delle donne nelle istituzioni e nei partiti (organizzati secondo tempi, logiche, valori che vengono da lontano e che non sono stati mai davvero messi in discussione).
Allora se non vogliamo che questa giornata diventi la famosa “foglia di fico” che copre ciò che non si vuol vedere, ciò che necessita assolutamente è una rifondazione morale, valoriale, organizzativa.

Non si tratta di fare prediche moralistiche che coprono l’incapacità di cambiare lo stato di cose presenti. Non si tratta nemmeno di scrivere statuti o regolamenti avanzatissimi ma mai praticati.
Si tratta di decidere se è possibile riconoscere la crisi abissale dei valori maschilisti e trovare la modalità di porvi rimedio.

 

Anita Sonego
Presidente Commissione Pari Opportunità
Comune di Milano

 

 

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