E' in atto una competizione elettorale dalla quale i due grandi partiti hanno eliminato i temi "etici", cioè hanno rimosso le nostre esistenze. La politica non comincia e non finisce con il voto: in passato i movimenti hanno imposto leggi "etiche" a parlamenti conservatori. Ad esempio la legge sul divorzio o la riforma del diritto di famiglia o la legge 194 sull'aborto vennero approvate negli anni settanta, grazie al grande consenso sociale che avevano saputo ottenere e nonostante alle elezioni risultasse sempre vincente la Democrazia Cristiana. ArciLesbica è impegnata quotidianamente insieme ad altre associazioni, gruppi e organizzazioni omosessuali, femministi e sociali per un cambiamento culturale profondo della società che è già iniziato. Oggi la società civile è più avanzata rispetto alla casta politica; a chi sente di non sperare più nei cambiamenti, diciamo che noi abbiamo fiducia nella reale possibilità di ottenere in Italia i diritti civili per lesbiche gay e trans attraverso una lotta incessante che costringa il "palazzo" ad adeguarsi ad un quadro europeo che non cessa di progredire. Per queste ragioni ArciLesbica sceglie di puntare sui movimenti, per sbloccare una politica lontana e ostile verso le reali esigenze delle persone. Il nostro appoggio a partiti e candidat* non può essere accordato senza fiducia. Dopo le elezioni ripresenteremo la nostra piattaforma a chi avrà il compito di governare. Le singole socie di ArciLesbica faranno scelte individuali rispetto alle prossime elezioni, ma l'Associazione nazionale ArciLesbica non darà indicazioni di voto.
5-04-2008 |