La Dichiarazione delle NU sull'eliminazione della violenza contro le donne, definisce quest'ultima come: "ogni atto di violenza basata sul genere che risulti, o possa risultare, in un danno fisico, psicologico o sessuale sofferto dalle donne". Gli atti in questione includono la violenza fisica, l'abuso o la coercizione sessuale, o la molestia sessuale. Ma la triste verità è che, nonostante decenni di retorica politica, il mondo non si è spinto molto avanti nel mettere fine alla violenza ed all'abuso sessuale contro donne e bimbe, che rimane una delle maggiori lesioni nell'ambito della sanità e dei diritti umani. Nello stato australiano di Victoria, dove io vivo, la violenza è la causa principale della morte prematura e della malattia fra le donne sotto i 45 anni. A livello globale, una donna su tre verrà stuprata, picchiata o si abuserà di lei durante la sua vita. E, in un'epoca in cui il contagio da Hiv continua a crescere fra le ragazze, la violenza o la minaccia di violenza impediscono spesso alle giovani donne di negoziare l'uso dei condom, di rifiutare atti sessuali o di compiere altri passi necessari alla protezione della loro salute. Oggi vi sono al mondo un miliardo e duecentomila giovani fra i 10 ed i 19 anni. Sebbene questa generazione fronteggi minacce alla salute ed al benessere che non hanno precedenti, pure essi rappresentano un'opportunità per mettere fine a secoli di discriminazioni e violenze intrecciate al genere. I giovani hanno necessità di sapere come sviluppare abilità comunicative, decisionali e di negoziazione per compiere il passaggio all'età adulta senza danni. Io parlo di tutto questo ai giovani perché so che bisogna cominciare presto nell'insegnare il rispetto tra maschi e femmine. E' inaccettabile che per moltissime ragazze la prima esperienza sessuale sia forzata. (...) Sostenere il diritto della gioventù a vivere vite senza violenza è l'unico mondo per catalizzare un cambiamento fondamentale e duraturo del nostro mondo.
trad. Maria G. Di Rienzo 24-02-2008 |