Giardini
in autunno
di
Gianna Beltrami
Film delizioso,
ironico e intelligente nel cogliere l'anima umana, con punti grotteschi
e paradossali. E' uscito in Italia in ottobre ma è passato piuttosto
inosservato. Regista è il russo Otar Iosseliani francese
per adozione.
Il titolo si presta a varie interpretazioni, alla caducità delle
cose della vita ( come le foglie che cadono in autunno) o alla professione
che il protagonista svolge alla fine della storia o alla malinconia della
stagione autunnale e anche alla fortuita possibilità di cominciare
a "vivere" nell'autunno della vita.
Vincent, il protagonista, è un ministro che perde l'incarico
e con esso la sua "corte", la sua donna, le sue amanti e la
sua casa ma è in questa circostanza che recupera un rapporto vero
con la famiglia e coi suoi vecchi stravaganti amici.
Tutto accade in un 'inconsapevole direzione verso una vita semplice e
autentica che si contrappone a quella vissuta nel "Potere" e
anche nella mediocrità della maggior parte degli uomini.
Questo nuovo mondo un po' anarchico e pazzo (ma godereccio) non ingabbia
e non fa smarrire se stessi.
Il racconto si snoda come fuochi d'artificio, a sprazzi , senza una continuità
cronologica ma tutto si compone spontaneamente come in un puzzle.
Bravissimo Michel Piccoli nell'interpretare la parte della madre
di Vincent, donna energica organizzata e accogliente.
Due scene del film mi hanno particolarmente divertito, all'inizio le tre
persone di diversa stazza che si contendono -preventivamente- l'acquisto
della stessa cassa da morto e Vincent che per rilassarsi sceglie un'asana
dello yoga, la candela, cioè sta con la testa sul pavimento
e le gambe verticali.
8-01-07
|