Pinuccia Barbieri
del Circolo della Rosa e della Libreria delle Donne di Milano
informa dell'uscita della Rivista”Via Dogana” n. 80
e invita alla discussione sabato 31/03 alle ore 18

Meglio “mamma” Ségolène
o il “Signor Sindaco” Letizia?


“QUESTO FEMMINISMO NON CI BASTA”


 

Perché a Milano i vertici del comando sono in mano alle donne e noi quasi non ce ne siamo accorte?

Che cosa potrebbero inventarsi Diana Bracco (presidente industriali lombardi) e Susanna Camusso (segretaria generale CGIL lombarda) se andassero a cena insieme?

Come può cambiare una chiesa che elegge alla massima carica una donna (Maria Bonafede, Moderatora della Tavola valdese)?

Su questi temi si interroga il nuovo numero di Via Dogana - la rivista della Libreria delle Donne di Milano che da più di trent’anni parla della politica delle donne - disponibile a partire dall’8 marzo.

Il titolo, Questo femminismo non ci basta, prende di petto la questione: diventando cape di governi, di città, di tribunali, le donne definiscono la posta in gioco oppure si fanno includere nel potere maschile? E dunque, stiamo andando verso una progressiva estinzione della differenza femminile o verso un rivoluzionario cambio di civiltà?
Si parte da un’osservazione dirompente e polemica, ma che è sotto gli occhi di tutte e di tutti coloro che vogliono vedere: “Quando una donna si limita a prendere il posto di un uomo e ne assorbe le funzioni previste da un ordine sociale pensato da uomini, l’occhio si abitua presto a vedere una donna al posto di un uomo e nulla cambia” (da “Milano senza maiuscole” di Lia Cigarini e Luisa Muraro”). E così può succedere che più le donne sono presenti, meno diventano visibili. Eppure sta succedendo, in tutto il mondo, qualcosa di grande. Per vederlo però ci vuole uno sguardo nuovo: “che superi la ripetitività dell’ormai trito discorso della parità” (ancora da “Milano senza Maiuscole”).
E allora, guardarsi dalle super emancipate di successo? Certamente no: “Non si deve smettere di aspettarsi del buono dal lavoro di queste donne ai vertici, perché aspettarsi da loro del buono, come sempre da tutte e tutti, è un modo per fare che venga, e di buono c’è sempre bisogno” (da “Ma io ci spero” di Marina Terragni)

Accanto alle protagoniste note, che si vedono, ci sono poi le tante protagoniste quotidiane, nel mondo del lavoro e del vivere sociale. Sono le donne più giovani che si raccontano, che vogliono dare contenuti diversi a parole come indipendenza e libertà.

 

rivista  VIA DOGANA n. 80Questo femminismo non ci basta”

Indice

MILANO SENZA MAIUSCOLE, di Lia Cigarini e Luisa Muraro
Ma io ci spero, di Marina Terragni
E gli uomini?, di Sabina Baral
Niente e tutto, di Francesca Spano
La responsabilità di esserci sulla Terra, di Antonella Nappi
Parlo per me, di Lorena Melchiorre
Sole & Luna, di Chiara Pergola
La solitudine nei campi di battaglia, di Marta Pastorino
Protagoniste, ma di quale racconto?, di Emma Schiavon
Il sorriso di Robert, di Cinzia Soldano
Rubriche: guardare indietro, di Vita Cosentino - ai libri non si resiste, di Liliana Rampello - lettere a via dogana, curate da Clara Jourdan

Per acquistare e richiedere la rivista:

Libreria delle donne - Via Pietro Calvi 29, 20129 Milano tel.02 70006265 – fax 02.71093653

E-mail info@libreriadelledonne.it- www.libreriadelledonne.it

rivista trimestrale –un numero € 5,00 – abbonamento annuo € 25,00

 

Per ulteriori informazioni: painuz@tin.it  tel. 3487098609