Paola Bertucci, Viaggio nel paese delle meraviglie

di Sara Sesti

 

Nel 1749 Jean Antoine Nollet si mette in viaggio per l’Italia, ufficialmente per conto dell’Accademia delle Scienze di Parigi, di cui è membro. L’istituzione lo incarica di scrivere un rapporto sulle guarigioni prodigiose che alcuni italiani sostengono di poter effettuare ricorrendo alla scienza del secolo, l’elettricità. A sud delle Alpi il francese entra in contatto con una società in cui l’ “elettricismo” è una moda dilagante: scintille e attrazioni animano le serate nei salotti e nelle corti, appassionando le dame e accendendo le ambizioni di accademici ansiosi di guadagnare fama e prestigio.

Da Torino a Napoli, i suoi incontri con i circoli intellettuali locali offrono un originale spaccato della vita scientifico-culturale italiana, in cui anche diverse donne sono protagoniste di primo piano. Ricostruendo le tappe di un viaggio che diventerà l’emblema dello scontro tra l’ “amore del meraviglioso” e l’ “amore della verità” - cioè tra superficiale credulità e rigorosa ricerca sperimentale - questo libro fa luce su un personaggio-chiave e su un momento cruciale della scienza sperimentale settecentesca.

Paola Bertucci - che ha conseguito il dottorato di ricerca in storia della scienza all’Università di Oxford e che attualmente collabora con il Dipartimento di Filosofia dell’Università di Bologna - esplora le molteplici sfaccettature del rapporto tra scienza e meraviglia nell’età dell’Illuminismo e documenta aspetti inediti del viaggio che invitano a riflettere sugli stretti legami della scienza con la politica e l’economia. La missione scientifica ufficiale copre infatti un’operazione di spionaggio industriale sulla manifattura dei filati di seta, commissionata dallo stato francese e resa possibile dalla collaborazione di insospettabili italiani.

L'autrice sottolinea come la storia della scienza sia una storia di relazioni, un prodotto sociale non neutro. Per quanto riguarda il rapporto delle donne con il sapere scientifico, mostra come il '700 fu un secolo che facilitò la loro presenza in quel campo in quanto non c'era una separazione netta tra cultura scientifica e umanistica: la scienza era davvero ricerca di conoscenza. Nei diari dei viaggiatori si ritrovano molte donne interessate alla ricerca, di loro si parlava moltissimo e alcune erano considerate veri e propri prodigi come Maria Gaetana Agnesi a Milano, Anna Morandi Manzolini e Laura Bassi a Bologna. L'attuale estraneità delle donne al sapere scientifico, vissuto come un pensiero spaventoso e spaventevole, in ultima analisi è dovuta all'esasperazione della dicotomia tra cultura scientifica e umanistica.



Paola Bertucci,
Viaggio nel paese delle meraviglie
Scienza e curiosità nell’Italia del Settecento
Bollati Boringhieri, 2007
pp. 304; €28,00
 
26-11-07

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