La
lingua delle antenate Di Donatella Bassanesi
È una collaborazione della Libera Università delle Donne di Milano e della Zona 9, il ciclo di cinque incontri che iniziano lunedì 7 giugno, nella Sede comunale di via Empoli 9 (orario: 16-18). Il Corso si svolge intorno al ciclo di affreschi rinascimentali appartenenti alla Villa di delizie che si usa chiamare Bicocca degli Arcimboldi (è prevista una visita). La Bicocca degli Arcimboldi fu affrescata in molte sue parti, anche esterne, alla fine del XV secolo. A Milano operavano Bramante, Filerete, e specialmente Leonardo che ridisegna il tracciato medievale della città, riattivando le due direttrici fondamentali della città romana (il cardo e il decumano), ponendo le condizioni perché la città si aprisse verso l'esterno, diventasse una città nuova. Gli
affreschi sono in gran parte scomparsi. Ma rimane quasi interamente un
ciclo in una stanza, in cui sono rappresentate unicamente donne. Perché
il titolo La lingua delle antenate. La casa. Il suo silenzio: "il nostro elemento è il silenzio", "luce tagliente, ecco così è il nostro silenzio", "una completezza impenetrabile: diamante freddo, tesoro segreto, accuratamente protetto, inafferrabile" (J. Kristeva, Stranieri a se stessi, Milano, 1990, p. 21). E il suo rumore: "quel ronzio di api che vanno e vengono, purificano e accompagnano. E quel suo tempo inesauribile e rinascente, come il Mare" (M. Zambrano, La tomba di Antigone, Milano, 1995).
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