lo stare al mondo con disinvolto piacere, il nostro corpo libero, la nostra mente cosciente, le nostre intelligenze, il senso del limite, che ci rende diverse, costrette a sopportare la melma patriarcale che esonda e avvilisce
anche le albe e i tramonti. Questo ci distingue: in un mondo in cui il maschile si confonde nei colori di un arcobaleno sfilacciato, i neri, i rossi, i bianchi che la corsa al potere rende miseramente simili.
Noi donne perciò esigiamo il rispetto che deriva dalla nostra differenza così da pretendere che sul nostro corpo non si allunghino mani di sacrestia, sproloqui di vecchi impotenti,
politiche miserande e sessuofobiche. a dire chiaro e forte all’altra metà del cielo che mettiamo al mondo, incosciente e colpevole, di cominciare a riflettere sul proprio corpo, sulle proprie disinvolte eiaculazioni - sia fisiche che psichiche - sulla miseria della sua falsa neutralità.
Noi, per quanto ci riguarda, continueremo a gestire
la nostra sessualità, la
nostra intelligenza, la nostra autonomia. E quindi libertà di scelta: anche quella di essere una suora lesbica che fuma spinelli nelle notti d’estate.
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Liberazione
del 13 gennaio 2006 |