"Siamo qui, di nuovo"

di Edda Billi


E’ il sentimento della vita,

lo stare al mondo con disinvolto piacere,

il nostro corpo libero,

la nostra mente cosciente,

le nostre intelligenze,

il senso del limite,

che ci rende diverse,

costrette a sopportare la melma

patriarcale

che esonda e avvilisce

anche le albe e i tramonti.
 

Questo ci distingue:

in un mondo in cui il maschile

si confonde nei colori

di un arcobaleno sfilacciato,

i neri, i rossi, i bianchi

che la corsa al potere

rende miseramente simili.

 

Noi donne perciò esigiamo

il rispetto che deriva

dalla nostra differenza

così da pretendere

che sul nostro corpo non si allunghino

mani di sacrestia,

sproloqui di vecchi impotenti,

politiche miserande e sessuofobiche.


Siamo qui, di nuovo, in tante

a dire chiaro e forte

all’altra metà del cielo

che mettiamo al mondo,

incosciente e colpevole,

di cominciare a riflettere sul proprio corpo,

sulle proprie disinvolte eiaculazioni

- sia fisiche che psichiche -

sulla miseria della sua

falsa neutralità.

 

Noi, per quanto ci riguarda,

continueremo a gestire

la nostra sessualità, la nostra intelligenza, la nostra autonomia.
 

E quindi libertà di scelta:

anche quella di essere

una suora lesbica

che fuma

spinelli

nelle notti d’estate.

 

 

questo articolo è apparso su Liberazione del 13 gennaio 2006