Francesca Duranti, L'ultimo viaggio della Canaria
di Vanda Cimolin


Ho letto questo romanzo durante le vacanze di Natale seduta su ciò che noi di casa chiamiamo tronetto, lo schienale della poltrona di vimini è rialzato proprio come un piccolo trono, ideale per la lettura e per sollevare lo sguardo ogni tanto oltre la finestra al giardino di casa e al paesaggio intorno. Fuori la neve cadeva a soffici fiocchi come i ciuffetti di bambagia che si mettono sugli alberi di Natale. Hanno formato una coltre candida sulla strada e i pini attorno molto carichi, lasciano cadere ogni tanto robusti ciuffi di neve con un tonfo felpato, i rumori sono attutiti in una dolcissima atmosfera natalizia in cui anche le voci sono gioiose come nelle fiabe. In questa atmosfera di montagna i velieri che salpano il mare e l’oceano con le vele spiegate con i loro carichi di spezie e di legno pregiato hanno fatto per contrasto galoppare la fantasia e meditare sulle possibili  meraviglie che la natura può offrirci.   Ecco perché forse il mio giudizio sulla lettura può essere stato condizionato.

E’ un romanzo che inquadra personaggi dai caratteri particolari e periodi storici significativi che forse hanno contato anche per la formazione delle nostre attuali politiche e personalità. Inizia con la descrizione della società borghese Genovese fine 800 per arrivare all’attentato a Togliatti del 1948.

Nella prima parte racconta la nascita di un amore dolcissimo, lo stile scorrevole semplice e pulito cattura facilmente la mente, i due personaggi Eleonora e Sebastiano sono presentati con toni di un lirismo che penetra dentro. L’ambiente Genovese fine  800 è descritto attraverso ricevimenti, incontri a teatro, l’inizio del cinema e la scoperta del grammofono,  via via si legge il cambiamento che avviene nella società  con l’arrivo delle nuove tecniche,  principalmente la macchina a vapore  porta alla perdita del fascino dei grandi velieri come la Canaria, lei pure soggetto del romanzo e  perla della Compagnia di navigazione di Giuseppe Bianchi, guadagno e sviluppo economico hanno il sopravvento. 

Razionalità e modernità si impongono, libertà e giustizia sono le richieste dei lavoratori che talora si presentano con violenza. Nell’intreccio familiare delle generazioni delle tre famiglie di cui parla il racconto si snoda la storia di un secolo travagliato e sofferto in cui diversi sono i personaggi descritti e i loro destini.

Predominano però nonostante i tempi burrascosi e di guerra sentimenti di speranza, di dignità, di orgoglio, di tenerezza e di amore.

Francesca Duranti,
L'ultimo viaggio della Canaria,

Marsilio, 2003