Caramel

di Sara Sesti

 

 

Caramel (il caramello) è l'impasto di miele, succo di limone e acqua bollente che nei paesi mediorientali viene usato per la depilazione. Fa un male tremendo, in compenso prima dell'uso è anche un dolce morbido, profumato e dal sapore squisito.

L' opera prima della regista libanese Nadine Labaki, che ora vive a Parigi, si svolge in un piccolo salone di bellezza di Beirut dove alcune donne di differente origine, età e religione si scambiano confidenze. Il locale è un po' sgarruppato: ogni tanto salta la corrente, manca l'acqua e l'insegna " Si Belle" sta cadendo a pezzi, ma in quel microcosmo intimo, da cui i maschi sono banditi, le donne possono parlare liberamente della loro vita e dei loro problemi, tra colpi di spazzola e cerette.

Layale
(impersonata dalla stessa Nadine Labaki) è infelicemente innamorata di Rabih, un ricco uomo sposato che incontra in luoghi squallidi; Nisrine, giovane musulmana, sta per sposarsi ed è angosciata dal segreto di non essere più vergine; Rima non riesce ad accettare di essere attratta da altre donne; Jamale è ossessionata dall'età e dal decadimento fisico e finge di avere ancora le mestruazioni, lasciando tracce di inchiostro rosso sulle gonne; Rose ha sacrificato i suoi anni migliori e la sua felicità per occuparsi della sorella maggiore Lili e rinuncia alla possibilità di un tardivo amore con un distinto americano...

Il film è un affresco a tinte delicate pur trattando temi forti e di scottante attualità come la guerra, le diverse religioni, il mischiarsi di abitudini ed etnie differenti, la condizione delle donne. Dal retrosapore amaro traspare però, almeno per le più giovani, qualche speranza di un futuro migliore.



 

23-12-07

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