OMAGGIO A CARLA LONZI

a cura di Sisa Arrighi


Meravigliosa profetica Carla

Giancarla Dapporto


Rileggendo oggi il bellissimo pamphlet Sputiamo su Hegel scritto nel 1970, non possiamo che inchinarci all’intelligenza acuta e profetica della scrittrice e fondatrice del gruppo di Rivolta Femminile.
La sua analisi parte dallo studio della posizione della donna nella filosofia di Hegel. Bisogna ricordare che la dialettica hegeliana stava alla base dello studio del marxismo, e da essa non si poteva prescindere.
Ma proprio dalla dialettica hegeliana parte Carla Lonzi per contestare la nuova politica libertaria professata dai gruppi usciti dal movimento del ’68. Bisognava smascherare l’inferiorizzazione femminile individuata nel pensiero delle avanguardie.

L’uscita di questo testo imprevisto e ormai leggendario, fu allora di grande impatto.
All’Università Statale di Milano si accese un grande dibattito fra tutti i giovani e le donne dei collettivi, scandalizzando anche molti professori. Io ero iscritta a filosofia. Fui a tal punto colpita, che dopo aver studiato quell’opera incomparabile che è la Fenomenologia dello spirito, decisi di fare la mia tesi sulla posizione della donna nel pensiero di Hegel.

Alle donne che ieri e oggi criticano il fatto di partire da un pensiero maschile autoritario e patriarcale come quello di Hegel, vorrei dire che Carla Lonzi non sbagliava ad affrontare il problema femminile attraverso un metodo analitico efficacissimo e imprescindibile: la dialettica.

Il metodo dialettico, in diverse discipline, compresa la nuova psicanalisi, ha permesso di comprendere quanto l’opposizione uomo/donna differisca da quella servo/padrone perché, come dice Carla “sul piano donna-uomo, non esiste la soluzione che elimini l’altro, quindi si vanifica il traguardo della “presa del potere”. In Sputiamo su Hegel ci sono tutte le questioni sociali, i pregiudizi biologici, i nodi familiari, le situazioni storiche che hanno dato origine e perpetuato l’oppressione della donna.

A partire da questo scritto si organizzeranno molti gruppi femministi di autocoscienza. L’aspirazione ad una società che non si fondasse sul desiderio di morte perpetuato dal governo bellicoso maschile, nasceva in lei dalla consapevolezza che le donne, depositarie di una cultura della differenza, potevano portare nel mondo un nuovo modo di rapportarsi fra i sessi.

Oggi che nella società italiana, la politica della differenza sostenuta per anni da alcuni gruppi femministi, ha perso la sua battaglia, e l’aspirazione all’uguaglianza sembra per le donne il traguardo più appetito o l’unico possibile, ciò che scriveva Carla Lonzi contro questa ambizione misera, è ancora oggi una premonizione potente.

“L’uguaglianza è quanto si offre ai colonizzati sul piano delle leggi e dei diritti: è quanto si impone loro sul piano della cultura. E’ il principio in base al quale l’egemone continua a condizionare il non-egemone. L’uguaglianza è il mondo della sopraffazione legalizzata, dell’unidimensionale”

E ancora: “Il mondo della differenza è il mondo dove il terrorismo getta le armi e la sopraffazione cede al rispetto della varietà e della molteplicità della vita. L’uguaglianza tra i sessi è la veste in cui si maschera oggi l’inferiorità della donna. La posizione del differente è mutare la civiltà che l’ha escluso”.

 

6-01-2011

 

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