Carol Rama, Leone d'oro alla carriera alla Biennale veneziana numero 50, aveva deciso di posare nuda per una serie di fotografie dell'amico Dino Pedriali (acuto «interprete», fra gli altri personaggi, di Pasolini, Warhol, Nureyev). In virtù di una affettuosa amicizia che li lega fin dagli anni Settanta, l'artista aveva invitato il fotografo a Torino e da lì era nato il ciclo di immagini «osé» vissute da entrambi come un «atto d'amore». La serie di immagini, 38 scatti che risalgono al giugno del 2005, avrebbero dovuto essere esposti alla galleria Luxardo di Roma, dal 5 febbraio prossimo fino al 31 marzo. Ma la mostra è stata annullata: una sentenza del tribunale di Torino del febbraio scorso ha pronunciato l'interdizione di Carol Rama per infermità di mente e l'artista è stata posta sotto «tutor». Così l'avvocato ha diffidato la galleria dal mostrare quelle foto «sconvenienti» e l'evento è stato cancellato dall'agenda. Davvero Carol Rama non era in grado di intendere e volere quando ha posato per Pedriali? Suona molto strano che chi non è più giovane non possa disporre liberamente del proprio corpo e, conoscendo le passate opere dell'artista, è lecito porsi più di una domanda. Non piace guardare la vecchiaia in diretta? Oppure l'intimità è semplicemente oscena quando non è patinata e televisiva, simulacro da calendario? Sembra che l'anarchia del corpo possa spaventare ancora nel XXI secolo, ripercorrendo la via scandalosa dei cadaveri esposti da Andres Serrano, ormai diversi anni fa. Ricordiamo a chi non conoscesse bene la produzione artistica di Carol Rama che fin dagli anni Quaranta questa pioniera della provocazione ha usato il corpo come luogo del perturbante, soggetto-oggetto dove apparecchiare il disagio dell'esistenza. Così, nelle sue opere, volavano dentiere, protesi, fisionomie smangiucchiate dal tempo, arti amputati, scarpe, sedie a rotelle e citazioni esplicitamente sessuali. Già nel 1945, la sua prima personale fu bloccata e le opere sequestrate. Adesso, sotto chiave, viene messa lei stessa, con tutta la fisicità pesante dei suoi anni. «La rabbia - ha scritto Rama - è la mia condizione di vita da sempre». Articolo pubblicato sul Manifesto , 3 gennaio 2007 Documenti Con sentenza 1330/06 (fasc. 34262/05 - cron. 4528/06) del 27.2.2006
il Tribunale di Torino ha pronunciato l'interdizione di Carol Rama per "infermità di mente" come certificato dal Dr VIGNA il 19.09.05. Con provvedimento 6.4.2006 il Giudice Tutelare ha nominato L'Avvocato Michele Carpano Tutore della stessa. In tale qualità l'Avvocato diffida la Galleria Luxardo e Dino Pedriali dall'utilizzo delle immagini Le fotografie sono state realizzate mesi prima della sentenza, nel giugno del 2005, quando Dino Pedriali su invito di Carol Rama si é recato a Torino. Per rispetto della grande artista Carol Rama la Galleria Luxardo rinuncia alla mostra ma desidera ancora una volta sottolineare che il lavoro di Dino Pedriali - consistente in 38 fotografie scelte con la massima cura - rende pienamente giustizia alla grandezza di Carol Rama, alla sua arte e alla sua vita. Il lavoro non ha nulla di scandalistico, ma è un atto d'amore di Dino Pedriali nei confronti di Carol Rama.
24- 01 -07 |