Il Codice da Vinci
e il posto delle donne

 di Kara Alaimo
(giornalista, vive a New York, dove lavora per l’ufficio comunale che si occupa di cinematografia, teatro e trasmissioni radiofoniche).


Il Vaticano sta boicottando il film tratto dal bestseller di Dan Brown Il Codice da Vinci, a causa della tesi sostenuta nel romanzo che sostiene il matrimonio fra Gesù Cristo e la sua seguace Maria Maddalena, e la continuazione della loro discendenza sino ad oggi.
Ma se pure i leader cattolici considerano eresia questa rilettura della storia cristiana, per alcuni studiosi e studiose contemporanee di storia religiosa essa è solo la punta dell’iceberg.

“La ragione per cui questo libro ha avuto un tale successo è perché l’ha scritto un uomo, e perché è fiction”, dice Rosalind Miles, fondatrice del Centro Studi sulle Donne del Politecnico di Coventry, in Gran Bretagna. Nel suo libro del 1988, Chi ha cucinato l’Ultima Cena? La storia mondiale delle donne, Miles argomenta che “la potente centralità della primaria divinità femminile è uno dei segreti meglio tenuti della Storia.”
Miles e altre studiose contemporanee hanno spiegato per anni che donne come Maria Maddalena sono state degradate dalle maggiori religioni mondiali. Anche se poi si trovano in disaccordo su numerose questioni, trovano un terreno comune nella convinzione che il ruolo delle donne nella storia religiosa sia andato ben oltre a quello di moglie, madre, o devota seguace.

A partire dalla Preistoria, infatti, esiste la prova archeologica fornita da statuette e figure di donna (almeno dal 25.000 a.C.) e la Miles e altri autori dicono che queste antiche società, matrilineari, veneravano divinità femminili poiché provavano reverenza per il potere delle donne di dare la vita. La devozione popolare ad un singolo dio maschio, aggiungono, è storicamente recente.

“La maggioranza degli esseri umani, nel corso della Storia, sono stati politeisti e i loro dei sono stati femmine e maschi”, sostiene Miriam Peskowitz, autrice nel 1997 del libro sulla storia rabbinica  Spinning Fantasies: Rabbis, Gender and History.Peskowitz, docente universitaria che si occupa della “civiltà dei rabbini”, dice che donne sante sono state adorate anche dai seguaci dell’Islam, e che ai tempi dei Romani la figura femminile della Shekinah era parte del modo degli Ebrei di concepire la presenza di dio. “Non c’è dubbio che la venerazione di dee sia stato un fatto durevole della storia umana”, argomenta Judith Plaskow, docente universitaria di studi religiosi a New York. “E’ ormai sufficientemente chiaro che il dio maschio rappresenta un cambiamento recente.”

Secondo la Plaskow, Il Codice da Vinci può essere contestato in parecchi punti che non sono storicamente accurati, né si può sostenere con sicurezza un matrimonio fra Gesù e Maddalena, ma l’immensa popolarità del libro ha aiutato “persone che non ci avevano mai riflettuto” a farsi delle domande rispetto al ruolo delle donne nella storia delle religioni.

Recentemente, numerosi scrittori si sono concentrati sull’idea che era inusuale per un uomo di 33 anni, come Gesù, rimanere scapolo. La vicinanza di Maddalena a lui ne fa ovviamente la candidata più probabile.  “Io credo assai probabile che Gesù fosse sposato”, dice Margaret Starbird, autrice tra l’altro dei libri La perduta eredità di Maddalena” e La Dea nei Vangeli. “E se sua moglie era incinta, è anche ragionevole pensare che i discepoli l’abbiano portata via dopo la resurrezione, per la sua stessa sicurezza.”

Una teoria simile percorreva il libro del 1982 Sangue sacro, sacro Graal di Michael Baigent, Richard Leigh ed Henry Lincoln, che hanno da poco perso la loro causa per plagio contro Dan Brown. Molti teologi rigettano le teorie basate su ciò che era “normale” per gli uomini ai tempi di Cristo giacché, dicono, egli incarnava una forma radicale di spiritualità, che facilmente poteva comportare la castità. La Plaskow stessa sottolinea che non vi è comunque “la più pallida evidenza” a sostegno della teoria di un’unione sessuale fra Cristo e Maria Maddalena.

E’ tuttavia d’accordo con coloro che sostengono che il ruolo di Maddalena nella storia religiosa ha sofferto di una spettacolare caduta: dai racconti dei Vangeli che la descrivono come devota seguace, alla reputazione popolare di prostituta penitente. Miriam Peskowitz sottolinea che i Vangeli non descrivono mai Maria Maddalena come una prostituta, fu Papa Gregorio nel VI secolo a stabilire questa connessione, che fu poi fatta propria dalla Chiesa Cattolica.

Molti credono che le implicazioni della degradazione di Maddalena siano state gravide di conseguenze, soprattutto per le donne nel cristianesimo.

“Il modo in cui ricordiamo il passato dà forma al modo in cui comprendiamo il nostro presente e il nostro futuro”, dice Catherine Brekus, docente di Storia del Cristianesimo all’Università di Chicago. “Perciò, per esempio, quando i primi leader della Chiesa ignorarono Maria Maddalena o la descrissero come una prostituta, circoscrissero le opportunità nella Chiesa per le future donne cristiane.” Judith Plaskow fa notare che la Chiesa Cattolica non ordina al sacerdozio le donne dicendo che non ve ne erano fra i 12 apostoli, sebbene Maria Maddalena fosse una discepola di Cristo assai importante.

Per autrici come la Miles, la tradizione ebraica che vuole vi sia un solo dio, e maschio (un sistema di credenze che sta alle basi del Giudaismo, del Cristianesimo e dell’Islam), fu un tentativo deliberato di sovvertire la tradizione che venerava le dee e con essa il sistema matristico che su esse si era attivamente costruito sin dall’inizio.

Per Rosalind Miles e altre studiose, la storia di Adamo ed Eva simboleggia la caduta della dea e di tutte le donne nella società. “L’intera umanità dovrebbe capire che il patriarcato e l’unico dio maschio sono il risultato di un progetto preciso e di una lotta che si è protratta per molte migliaia di anni. Non è qualcosa di naturale. Ne’ qualcosa di inevitabile.”


(traduzione M.G. Di Rienzo)
 


Maggiori informazioni:

Rosalind Miles: http://www.rosalind.net/

Margaret Starbird: http://www.margaretstarbird.net/

Alan Butler: http://www.thegoldenthread.com/

 

In italiano è disponibile il libro di Lynn Picknett, Maria Maddalena, L’Età dell’Acquario, Torino, 2003.

 

 30 maggio 2006