Il perché di una candidatura
di Patrizia Colosio


Patrizia Colosio da Lista lesbica italiana


Un paio di mesi fa avevo sottoscritto la proposta di Rossana Rossanda  per una lista unica di sinistra. Sappiamo poi com'è andata: la sinistra si è divisa ulteriormente.
Il 4 aprile un'amica e compagna mi telefona da Roma chiedendomi di candidarmi alle europee con Rifondazione; hanno appena costituito un coordinamento lgbtq: "CorpoLibero" e una candidatura lesbica sarebbe importante. Lo sa che sono sensibile su questo tema, ma sa anche che sono allergica ai modi  e ai tempi della politica partitica e che il mio impegno è sempre stato movimentista.
Leggo il loro documento e trovo subito corrispondenza con quelle solidarietà incrociate che, pur all'interno del movimento lgbtq,  abbiamo sempre cercato di realizzare, ben consapevoli che solo in un  contesto di progresso sociale collettivo potremo ottenere pieno diritto  di cittadinanza.
Ripenso all'idea ventilata a sinistra di "saltare un  giro" e di non votare in questa tornata elettorale:davvero crediamo che possa servire a qualcosa?

C'è un racconto molto bello che abbiamo utilizzato lavorando al Pianeta Viola si intitola "La cassetta degli strumenti del diavolo":

"Un giorno il diavolo decise di mettere in vendita i propri attrezzi e li sistemò in  vetrina: la daga luccicante della Gelosia, la pesante mazza della Rabbia,  gli archi del Bisogno, le frecce avvelenate dell' Invidia  e della Lussuria  e ancora le armi della Paura, dell'Orgoglio e  dell'Odio.
Separato dal resto, un piccolo cuneo poco appariscente con un cartellino:"SCONFORTO" il cui prezzo era più alto di quello di tutti gli altri messi  assieme.
Quando gli fu chiesto il perché il diavolo, accarezzando il piccolo cuneo, rispose:
" Se solo riesco a infilare questo cuneo nella mente di una persona esso aprirà la porta a tutti gli altri - e sorrise - Non c'è nulla di  così mortale come lo sconforto."


Ed è così che mi sono decisa ad accettare la candidatura e la sfida:  penso sia giunto il momento di mettere in moto i corpi, i desideri,  le  energie, le relazioni che la nostra comunità ha saputo intrecciare in  questi lunghi anni di lotta e di militanza e fare da stimolo anche per le  altre e per gli altri.
Noi non siamo mai scese dalle barricate: siamo abituate giorno per giorno ad affrontare una realtà che  semplicemente nega la nostra esistenza.
E ... a uscirne vincenti.
Penso però che l'assunzione di un ruolo politico abbia senso solo se diventa l'espressione della comunità di riferimento ed è per questo che  mi rivolgo a voi.

L'Europa sembra così lontana vista dalla nostra italietta eppure in tema di diritti universali l'Unione Europea ha finora garantito un valido baluardo alla deriva del nostro paese: lo dimostrano le continue sollecitazioni affinché si legiferi sul rispetto e sui diritti delle persone omosessuali, la condanna di comportamenti razzisti verso Rom e migranti, la recente votazione del Parlamento Europeo contro la decisione dei governi dei paesi membri di portare a 60 ore la settimana lavorativa.

Abbiamo un mese per costruire un percorso di partecipazione: intorno alla mia candidatura a Milano e Torino hanno costituito un comitato e si  stanno mobilitando. C'è bisogno di idee,creatività, fantasia e tutto quello che vi sembra  utile.

Una certa Judith Butler, a chi le chiedeva in che modo lesbiche gay transgender e transessuali  possono  entrare nella sfera politica,  rispose:
"Essi non solo ci inducono a interrogarci su ciò che è reale e ciò che "deve" esserlo, ma ci mostrano anche come possono essere messe in discussione le norme che governano le nozioni correnti di realtà e come sia possibile creare nuovi modi in cui la realtà può darsi."
Ma soprattutto forniva un respiro al suo e al nostro agire capace di elevarci al di sopra dei miasmi del qualunquismo più becero:
...." e questo perché vivere significa vivere politicamente, in relazione al  potere, in relazione agli altri, nell'atto di assumersi la responsabilità di un futuro che è collettivo"

16-05-2009

 

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