Come nasce il sogno d'amore

Quarta di copertina
Lea Melandri

Il sogno d'amore, inteso come simpatia profonda di nature diverse, fusione assoluta, miracolosa, "che di due esseri complementari fa un solo essere armonioso", è l'eredità più arcaica che la "memoria del corpo" consegna alla storia. Ma è, nel medesimo tempo, la copertura più efficace dell'aggressione che ha comportato per l'uomo tenere presso di sé l' "oggetto sessuale" che per primo gli ha dato cibo e piacere, convinto che per la donna che l'aveva partorito non potesse esserci risarcimento migliore, per l'esclusione dal lavoro civile, che restare vicina alla creatura "da lei separatasi".

Il possedere e l'essere posseduti hanno un suono diverso se a coniugarli è il linguaggio amoroso o la fredda logica del potere. La possibilità di tenere insieme due "domini", due "divinità", che la storia ha ingiustamente e a suo danno voluto dividere, è stata la molla profetica e trasgressiva che ha portato le "moderne ascete", le donne emancipate di fine '800 e inizio '900, a proporsi nella vita pubblica come "forza rigeneratrice" di una civiltà sterile, complemento indispensabile per il "triste fratello" che ha voluto evolvere solo, condannandosi a restare "debole e feroce", "imperfetto sempre". Ma è proprio il tentativo della donna di farsi protagonista sulla stessa scena che l'uomo ha occupato da secoli, che permette di "calare nella mischia" il mito, di scoprire il risvolto violento di una "interezza" che conosce un volto solo, un sesso solo, una mente che può farsi creativa, incandescente, per l'apporto di una materia femminile di affetti e di emozioni, ma che resta pur sempre "androgina", centrata prioritariamente sull'uomo.
Convinta di poter offrire alla civiltà la "virtù domestiche" e l'intelligenza inesplorata dell'"animo femmineo", Sibilla Aleramo si accorge di aver alimentato ancora una volta l'individualità di un figlio, di un amante, di aver riposto la sua grandezza nel potere di rendersi indispensabile a un altro, di aver "foggiato" se stessa su un "ideale immagine virile", spostata di volta in volta sulla figura di un uomo amato, o sulla poesia stessa. La coppia umana, ricongiunta sulla scena del mondo, anziché lasciare il posto a una creatura unica, miracolo di armonia e di perfezione, rende ancora più visibile lo strappo violento che ha collocato sui versanti opposti della natura e della storia i destini del maschio e della femmina.

Lea Meandri
Come nasce il sogno d'amore
Bollati Boringhieri, 2002
15 euro, pag.
187