Consolata Lanza, La lametta nel miele

Quarta di copertina



Tre racconti di donne che parlano di amore, amicizia, dolore e serenità. In Bona e il partigiano, Bona, donna spigolosa e disincantata, si trova a nascondere un giovane partigiano ferito negli ultimi mesi della seconda guerra mondiale. Costretti a convivere in uno spazio ristretto, scoprono un segreto sepolto e una arrischiata complicità, finché la fine della guerra li costringere a riemergere dall'isolamento e affrontare l'inevitabile impatto con il mondo esterno.

La lametta nel miele, ambientato nel 1953, narra la competizione di due giovani entrambi innamorati di una donna più matura. Ma non sempre l'amore giovanile sa capirsi, la dolcezza può avvelenare, la vita incalza e ognuno segue il destino che più gli corrisponde. Freya è la storia dello strano incontro tra due donne che più diverse non si può, Giovanna che fugge dal passato e dalle emozioni, e Freya che alla vita si abbandona senza riserve, nel nostro tempo ansioso, inquieto, e della loro precaria ma ostinata ricerca di felicità. Proprio la diversità tra Giovanna e Freya permette, alla fine, di intravedere un possibile equilibrio.

Consolata Lanza, torinese, ha pubblicato D'amore e no (1996), Premio Letterario Nazionale Nuove Scrittrici, Il gioco della masca (Filema 1997), Est di Cipango (Filema 1998) finalista Premio Assisi, Ragazza bella, ragazza brutta (Filema 2000), Irene a mosaico (2000). Collabora a riviste, in particolare a LN- LibriNuovi, e numerosi suoi racconti hanno vinto premi letterari e sono apparsi in antologie

 

Consolata Lanza
La lametta nel miele
Filema, Collana Ritagli, 2005
pp. 200, euro 12,00

4-05-05