Le donne possono, gli uomini non possono?
di Marion Rolle


GenderCC - Women for Climate Justice
http://www.gendercc.net/



 

Mentre la Cop16 (Conferenza delle Nazioni Unite per il cambiamento climatico) si avvia verso la chiusura, torniamo a casa ignorando Ixchel e ogni altra dea ragionevole, mentre continuiamo a distruggere l'arazzo che avrebbe potuto proteggerci da un clima sia troppo caldo che troppo freddo.
"‘Non permettete che l'ottimo sia nemico del bene" è stata una affermazione spesso ripetuta, ma in ogni caso il risultato di Cop 16 è deludente.

E' vero: è stato stabilito un fondo per le politiche climatiche. C'è stato anche un accordo sul 'piano di addattamento' (Adaptation Framework), ma in primo luogo le aspettative erano molto basse e inoltre i gaps sono ancora troppo ampi.

La presenza di un qualche risultato a Cop 16 si può anche in certo qual modo attribuire alla leadership del segretario generale dell'UNFCCC Christina Figueres e alla presidente di Cop16 Patricia Espinosa, assieme alle costanti pressioni fatte dalle società civili. Tuttavia si deve notare che i partiti o le fazioni più potenti, rifiutano costantemente di far andare avanti sul serio le trattative, un paradigma di trasformazione e di sostanza nel far andare avanti le trattative.

Nel testo finale, si può in qualche modo essere contenti dei riferimenti di genere sulle donne, in merito ai programmi di cooperazione a lungo termine. Almeno per ciò che riguarda il preambolo. Tuttavia si deve anche notare che la presenza di tale preambolo non ha dato un senso di permanenza all'intero processo, eccetto per il fatto che le donne sono classificate sotto il titolo di 'gruppi vulnerabili'.
In altre parole, sono stati fatti pochi progressi nel modo in cui le tematiche femminili sono state integrate e sostenute dai partiti.
Di più, nei temi chiave di Cop 16 le donne sono tristemente mancanti. Il bilancio di genere non è neppure considerato nel direttivo del Green Climate Fund, nè nei modi di spendere e allocare i soldi del fondo.

Ci vorrà anche molto tempo prima che il gender sia integrato nelle politiche di 'mitigazione'. Il risultato di Cancun è un primo passo, specie dopo le frustrazioni di Copenaghen. Ma allora, viene da chiedersi, non siamo sempre ai primi passi fin dai tempi dell'accordo di Kyoto del '97?
Se i partiti non sono sinceri nel raggiungere un accordo giusto, sarà difficile per non dire impossibile per le donne e anche per gli uomini avere una leale possibilità di impegno significativo nel sopravvivere alla crisi climatica.

 

Traduzione di Valeria Fieramonte

 

 

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