Brevi note da Copenhagen

di Valeria Fieramonte


Scrivo dal Bella Center, dall'esterno un grosso scatolone in vetro e metallo come i molti che ospitano in tutto il mondo fiere economiche and so on, mentre dall’interno è molto confortevole ed elegante, con grandi tubi in metallo grigio chiaro a sorreggere soffitti e pareti di vetro e un mulino a vento che si vede fuori in piena attività e che serve per l’alimentazione della corrente elettrica del centro. Lo sforzo organizzativo fatto dai danesi è ammirevole e meriterebbe un ben altro risultato rispetto a quello che temo si riuscirà ad ottenere dopo le due settimane di dibattito.
Ho parlato con numerose donne che tentano di conquistare qualche spazio maggiore, ma sono relegate in uno stanzino in fondo all’area di accesso, con solo mezz’ora di tempo per parlare e quasi sempre troppo indaffarate per poter fare altro che scambiarsi qualche indirizzo.

La presenza femminile anche in luoghi di potere in Danimarca è significativa e può darsi non capiscano che altri paesi europei non sono così progrediti in materia di diritti delle donne.
Qui sono donne il sindaco della città, il ministro – o meglio la ministra - per l’energia e l’ambiente, il ministro per l’economia e anche  la regina, e devo dire che, almeno per le autorità politiche elettive, l’impegno sull’ambiente è sincero, totale e di una rara determinazione.
Non potevo certo accettare che mi venisse detto che qui si prendevano solo giornalisti ‘governativi’ e che i siti delle donne sono irrilevanti! Ero pronta a chiedere l’intervento della delegata di genere, signora Gotelind, ma per fortuna non è stato necessario.


Bella Center, esterno

L’inaugurazione, alla presenza di delegati governativi di 192 paesi, ha avuto aspetti positivi e qualche aspetto a mio avviso negativo. Tutto è perfettamente organizzato, tieni conto che qui tra una cosa e l’altra circolano o circoleranno circa trentamila delegati, ma il filmato sui mutamenti climatici presentato all’inizio era terroristico, sgradevole e a mio avviso poco rispettoso della dignità femminile. Presentava una bambina che, in sogno, finiva appesa a un ramo di un albero urlando di terrore mentre attorno a lei si scatenavano in contemporanea maremoti, terremoti eruzioni vulcaniche eccetera, qualcosa di poco credibile anche sul piano ‘scientifico’ non fosse altro perché non ci sono abbastanza vulcani, e mi chiedo perché, pur di raggiungere accordi sul clima, si debba presentare le donne in modi che le fanno sembrare sempre delle fifone un po’ stupidelle e ignoranti.  Insomma in modi un po’ lesivi della loro dignità.

Detto questo sul filmato, per il resto è un fervore di discussioni e incontri che si spera otterranno almeno il risultato di qualche buon accordo. Ma io penso che sarebbe urgente, anzi urgentissimo, organizzare anche le strutture europee, che non paiono affatto ben organizzate tra di loro. 

 

8-12-2009

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