Atti
del Convegno, Milano, 17 gennaio 2003
Curare ed essere curati
Un'opportunità, un diritto
di
Adriana Perrotta Rabissi

Il Convegno,
indetto dalla Commissione nazionale per la parità,
è stato un momento di confronto tra sociologhe/i, economiste/i,
operatrici e operatori di un settore che va assumendo crescente rilievo
nelle nostre società affluenti, nelle quali aumenta il numero delle
persone, specie anziani e anziane, che necessitano di aiuto a causa delle
diverse inabilità, temporanee o permanenti.
La considerazione da cui si è partiti è che " Curare
è percepito nella nostra cultura, come un obbligo nei confronti
di determinate persone, dal quale si sfuggirebbe, se possibile. Obbligo,
peso, necessità sono i termini maggiormente ricorrenti nei discorsi
di chi fa riferimento a proprie esperienze di cura nell'ambito familiare,
particolarmente nei confronti di persone adulte, anziane, disabili. C'è
da chiedersi se e come possa il comportamento del curare -che definiamo
vero e proprio lavoro- uscire da tale dimensione per assumere anche quella
di opportunità e di diritto per la persona, uomo o donna, che lo
compie.[
] Perché ciò avvenga, si dice, deve mutare
la nostra cultura sociale che, identificando il curare come lavoro-obbligo
femminile -nato nell'ambito della famiglia ed espanso in quello del lavoro
nei servizi- lo relega nell'invisibilità e nel non riconoscimento[
]
Il lavoro di cura deve uscire da quella sorta di clandestinità
sociale in cui si trova, diventare un tema di uomini e di donne".
Le analisi svolte intrecciano vari sottotemi: i percorsi di vita e di
lavoro dei soggetti che si caricano di questo compito, le donne, in maggioranza,
e gli uomini provenienti dalle zone povere del mondo, con i relativi problemi
di integrazione e/o marginalizzazione; le reti di relazioni sociali e
familiari attive nei differenti contesti economici e sociali; gli aspetti
psicologici e affettivi delle relazioni tra curanti e curate/i. Conclude
il libro una breve descrizione di alcuni progetti attivati all'interno
del volontariato e dell'associazionismo.
Una viva raccomandazione di carattere linguistico emerge dagli interventi,
quella di sostituire il termine "badanti", che nella nostra
lingua-pensiero si riferisce soprattutto ad animali e cose, umiliando
chi è oggetto e chi è soggetto dell'operazione, con il corretto
termine curanti e curate/i.
AA.
VV.
Curare ed essere curati. Un'opportunità, un diritto
Atti
del Convegno, Milano, 17 gennaio 2003
Istituto Poligrafico dello Stato, Roma
2003, pp.139
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