Annamaria Medri ci segnala questi dati agghiaccianti che circolano in rete: li proponiamo come strumento di riflessione e di informazione;
pur non amando gli elenchi di cifre ci pare che possano contribuire ad arginare la tendenza a rimuovere la realtà quotidiana dei conflitti e di quello israelo-palestinese nello specifico.



I DATI DELL'INTIFADA PALESTINESE 28/9/2000 - 1/12/2002
da www.palestinemonitor.org


Palestinesi uccisi
(1): 2.056 morti, inclusi 182 attacchi assassini/esecuzioni extragiudiziali (violazione grave della 4° Convenzione di Ginevra e come tali considerati crimini di guerra);
389 pari al 19% minori (= 17 anni); almeno 85% civili; 433 uccisi da armi pesanti; 1199 uccisi da munizioni leggere. Non sono state effettuate indagini, concedendo immunità agli israeliani e permettendo loro di agire al di fuori della legge.
(2)

Palestinesi feriti: 41.000
(3) Cisgiordania (4): 35,7% minori; 32,4% da munizioni leggere; 64,9% nella parte superiore del corpo; 39% di grado moderato-severo (16673 casi al 28-02-02).
Striscia di Gaza
(5): 20% minori; 37% da munizioni leggere; 60% alla parte superiore del corpo (circa 6000 casi al 6-03-02); più di 7.000 minori feriti.(6)

Disabilità permanenti una stima di 2.500
(7) fra cui 500 minori.(8)

Attacchi al personale medico e a servizi di emergenza:
15 medici/infermieri/autisti uccisi nel compimento del loro dovere (di cui 1 tedesco) in conseguenza dell'apertura del fuoco contro ambulanze o bombardamenti di aree residenziali.
(10)
180 tecnici dell'emergenza medica del PRCS feriti.
95 operatori di prima assistenza dell'UPMRC feriti (compresi due medici).
25 ambulanze del PRCS distrutte;
197 attacchi a ambulanze del PRCS con munizioni leggere, pallottole di gomma e/o pietre scagliate da coloni israeliani.
432 casi di accesso vietato alle ambulanze del PRCS all'altezza dei blocchi stradali.
70 operatori e volontari dell'emergenza arrestati dalla data del 29 marzo.
Durante la lunga invasione nel marzo-aprile del 2002,
(11) gli operatori dell'UPMRC furono fermati, detenuti, e bloccati almeno tre volte al giorno, fin dall'aprile del 2002 le cliniche mobili sono state fortemente ostacolate.
71 palestinesi sono morti a causa dell'impedimento all'accesso alle cure sanitarie di emergenza o ai trattamenti di disturbi cronici.

Attacchi agli ospedali
Bombardamento dell'ospedale francese (Bethlehem), danni stimati in $ 25.000,
(12)
Ospedale Al Hussein (Behtlehem).
(13)
Munizioni leggere sparate agli ospedali di Beit-Jala, A-Dibs, Ospedale francese di Bethlehem.
(14)
Ospedale Al Alia di Hebron in tre occasioni,
(15) Ospedale Al Yamama di Bethlehem, bombardamento dell'Ospedale Maternità del PRCS a Ramallah e dell'Ospedale generale di Ramallah; (16) accesso vietato all'Ospedale Khalid di Ramallah per diversi giorni; (17) attacco di coloni all'Augusta Vittoria di Gerusalemme, colpi di arma da fuoco contro il personale di sicurezza (fucili automatici).(18)
Durante la lunga invasione nel periodo marzo-aprile del 2002 un grande numero di ospedali e di cliniche mediche sono state attaccate in tutta la Cisgiordania.

Giornalisti
7 reporters palestinesi uccisi, 1 giornalista italiano ucciso, 75 giornalisti feriti.
167 giornalisti aggrediti dai soldati israeliani, bastonati, arrestati, equipaggiamenti confiscati o distrutti, 5 giornalisti palestinesi arrestati e attualmente in detenzione amministrativa.
Almeno 20 centri stampa bombardati, vandalizzati o danneggiati.
(19)
31 Marzo 2002: Ramallah e El Bireh dichiarati aree militari chiuse per impedire l'entrata dei giornalisti e per costringere i giornalisti presenti ad abbandonare immediatamente l'area.
Aprile 2002: l'Associazione internazionale della stampa dichiara la Cisgiordania il secondo posto a più alto rischio per il lavoro dei giornalisti dopo l'Afghanistan.
Tipo di munizioni utilizzato proiettili: da 5.56 mm (calibro 223), da 7,02 mm, da 9 mm, calibro 50, 500 mm, 800 mm, proiettili di acciaio ricoperti di gomma, di plastica. Missili, carri armati, jets F-16

Rioccupazione e incursioni.
Rioccupazione delle aree A (prima della grande operazione militare israeliana nel marzo-aprile e giugno 2002): casi più gravi: Bethlehem (10 giorni), Jenin (40 giorni), Ramallah e El Bireh (20 giorni), Tulkarem, Qalqilya.

Invasioni nelle aree a: Beit Rima, Deir Ghassana, Beit Lahia.
Febbraio-marzo 2002: Sharon lancia attacchi contro i campi dei rifugiati palestinesi in Cisgiordania. Campo Balata (Nablus) viene attaccato con particolare violenza. 180 palestinesi, in prevalenza rifugiati, uccisi nell'arco di due settimane (28 febbraio-12 marzo) Gravi distruzioni e danneggiamenti alle proprietà private.

29 marzo- 1 maggio 2002: tanks israeliani invadono tutte le maggiori città in Cisgiordania ad eccezione di Hebron e Gerico. Le città sono sottoposte al coprifuoco 24 ore su 24 , il personale medico e le ambulanze sistematicamente attaccate, atti di vandalismo e gravi distruzioni a infrastrutture civili, almeno 260 palestinesi uccisi. Proteste internazionali, il delegato speciale UN dichiara che gli avvenimenti in Jenin sono stati "orrendi oltre ogni immaginazione" e "moralmente ripugnanti".
(21)

19 giugno : il governo israeliano lancia una seconda invasione su larga scala in tutte le città e villaggi della Cisgiordania (ad esclusione di Gerico). Completa rioccupazione della Cisgiordania.

Negli ultimi due mesi 2 milioni di palestinesi sono stati sottoposti a coprifuoco 24 ore su 24

Blocchi e coprifuoco
Blocchi e assedi interni:
120 check points israeliani in Cisgiordania e a Gaza. Questi, insieme ai blocchi stradali dividono la Cisgiordania in 300 zone separate e la striscia di Gaza in 3 zone separate.
Blocchi interni di grado severo: Cisgiordania 66% dei giorni;
blocchi interni parziali: Cisgiordania 34%, Gaza 94% dei giorni.
(22)

I blocchi causano problemi umanitari come scarsità di acqua e di gas. Altri esempi: I residenti di Al Mawasi contrassegnati con un numero, in modo che l'esercito israeliano possa permettere loro solo minimi movimenti entro e fuori l'area. Porte elettriche erette a al Sifa, per permettere ai residenti il passaggio solo dalle 7 alle 9 am e dalle 3 alle 5 pm.
Maggio 2002: Il governo di Israele introduce un nuovo regime di permessi personali e rende impossibile il movimento fra le città palestinesi della Cisgiordania Inizio della costruzione di palizzate fra Israele e la Cisgiordania.

Blocchi esterni:
Cisgiordania e Gaza isolate dal resto del mondo. L'aeroporto internazionale di Gaza chiuso fin dal febbraio del 2001; passaggi protetti fra Gaza e Cisgiordania chiusi fin dall'ottobre 2000 (gli accordi di Oslo vietavano tali chiusure); frequenti chiusure del ponte sul Giordano, dei confini con l'Egitto (ingresso di Rafah), ingressi in Israele (attraversamenti di Al-Mintar e Beit Hanoun). Fin dall'inizio di marzo del 2002 l'esercito israeliano ha ripetutamente invaso aree sotto il controllo palestinese e sottoposto città e villaggi a prolungati coprifuoco.

Palestinesi arrestati e detenuti da parte dell'autorità israeliana.
Si stima che a cominciare dal 29 marzo 2002, 15.000 palestinesi siano stati imprigionati, di questi 6.000 sono tutt'ora detenuti. Di questi 1.700 sono sotto detenzione amministrativa,
(23) il che significa che essi non hanno subito un processo e che sono imprigionati senza che nei loro confronti sia stata elevata un'accusa. 350 minori trattenuti nelle prigioni e nei centri di detenzione di Israele e della Cisgiordania. Di questi, circa 30 sono in detenzione amministrativa. (24) Molti dei prigionieri sono sottoposti a tortura e non ricevono un' adeguata assistenza medica.

Danni a proprietà
Attacchi ad aree residenziali (punizioni collettive)
Durante i primi 15 mesi dell'intifada i danni materiali ammontavano a 305 milioni di US$.
(25) Durante l'invasione in marzo-aprile l'esercito israeliano ha distrutto e saccheggiato proprietà per un valore di 361 milioni di US$.(26)
Dall'inizio dell'intifada fino al febbraio 2002: i bombardamenti e le demolizioni hanno distrutto 720 case completamente, ne hanno danneggiate 11.553.
Cittadini coinvolti 73.600.
(27)

30 moschee, 12 chiese,
(28) 134 pozzi,(29) cimiteri, 34.606 alberi di olivo e di frutta sradicati,(30) 11.624 dunums di terreno confiscate, (31) 14.339 dunums di terreno bulldozed o bruciate.(32)
Durante l'invasione di marzo-aprile: 881 case distrutte, 2.883 case nei campi di rifugiati danneggiate, popolazione coinvolta 22.500 cittadini che abitavano nelle loro case.
(33)

Striscia di Gaza: più di 601 case completamente demolite, approssimativamente 16.000 dunums /16 milioni di metri quadrati di terreno, in prevalenza a uso agricolo spianati dall'esercito israeliano.
(34)

Servizi scolastici
(punizioni collettive) 850 scuole temporaneamente chiuse, 8 scuole trasformate in acquartieramenti militari, 185 scuole bombardate e incendiate; 11 scuole completamente distrutte, 9 vandalizzate, 15 utilizzate come centri di detenzione o baraccamenti militari.
132 studenti palestinesi uccisi e 2.500 feriti negli spostamenti da e per le scuole. 1.135 giorni di scuola perduti a causa degli attacchi israeliani.
(35)
Durante la lunga invasione nel Marzo-Aprile 2002 54.730 sessioni di insegnamento al giorno perdute per la completa chiusura delle classi.

Condizioni economiche
(punizioni collettive) Perdite complessive di reddito dell'economia palestinese fra i 3.3 e i 10 miliardi di US $ (solo reddito, non sono compresi i costi della distruzione di proprietà pubbliche e private).
Perdite giornaliere domestiche: 6,0-8,6 milioni di US $ per giornate lavorative.
Totale delle perdite di reddito da salario: 59,4 milioni di $
Disoccupazione: Gaza 67%; Cisgiordania 48%
75% dei palestinesi vive sotto la soglia di povertà (meno di 2$ al giorno): 84,6% a Gaza e 57,8% in Cisgiordania.
(36)
Le perdite economiche costringono il 69% delle aziende palestinesi o a chiudere o a ridurre la produzione.
(37)
51% di riduzione nel GNP ( PIL?).
(38)
Israele impedisce a 125.000 palestinesi di andare a lavorare.
(39)

La Banca mondiale stima che nel caso di una soluzione del conflitto e della abolizione del coprifuoco occorreranno almeno due anni all'economia palestinese per riportare il livello di reddito pro capite ai valori di prima dell'intifada.(40)

Risoluzioni e rapporti delle UN:
che condannano Israele per l'uso sproporzionato ed eccessivo della forza contro civili palestinesi e rifiuto di aderire alle leggi internazionali
(per dettagli consultare www.on.org)

7 maggio 2002: Assemblea Generale UN, 10° Sessione Speciale su Emergenza.
Risoluzione ES-10/10: condanna gli attacchi commessi da Israele contro il popolo palestinese, particolarmente nel campo rifugiati di Jenin e condanna anche il rifiuto di Israele di cooperare con il gruppo di accertatori dei fatti del Segretario Generale al CR di Jenin. Richiesta a Israele di rimuovere tutti gli ostacoli al lavoro delle organizzazioni umanitarie e delle agenzie UN nei Territori palestinesi occupati.

19 aprile 2002 : risoluzione del Consiglio di Sicurezza n° 1402: richiesta a Israele di ritirare le sue truppe dalle città palestinesi
30 marzo 2002: Commissione UN per i Diritti Umani condanna Israele per le uccisioni di massa di palestinesi, biasima Israele per le "gravi violazioni" delle leggi umanitarie e afferma il legittimo diritto del popolo palestinese a resistere all'occupazione israeliana.

20 dicembre 2001: Assemblea Generale chiede di fermare le violenze, l'applicazione del Rapporto Mitchell, riafferma l'applicabilità della 4° Convenzione di Ginevra;
6 dicembre 2001: 114 firmatari della IV Convenzione di Ginevra, rilasciano una dichiarazione di condanna di Israele per l'uso indiscriminato e sproporzionato della violenza e chiedono a Israele di rispettare le leggi internazionali umanitarie

3 dicembre 2001: Assemblea Generale vota 6 risoluzioni che criticano Israele su "stato di Gerusalemme, insediamenti israeliani illegali, diritti inalienabili del popolo palestinese all'autodeterminazione.
23 novembre 2001: Commissione UN contro la tortura, condanna le pratiche israeliane

7-13 novembre 2000: Mary Robinson, Commissaria UN per i diritti umani visita i territori palestinesi occupati. In seguito a ciò raccomanda di istituire una presenza di monitoraggio internazionale nei Territori palestinesi occupati.
20 ottobre 2000: Assemblea generale UN , 10° sessione speciale su Governi esteri: commenti su Israele Emergenza
19 ottobre 2000: UN Commissione sui diritti umani, 5° sessione speciale
11-15 ottobre 2000: Rapporto speciale alla Commissione sui diritti umani nei territori palestinesi occupati.

7 ottobre 2000: Risoluzione del Consiglio di Sicurezza UN n° 1322: deplora la provocazione messa in atto a Al-Haram Al Sharif in Gerusalemme il 28 settembre 2000, invita Israele a attenersi ai suoi obblighi legali e responsabilità secondo la 4° Convenzione di Ginevra

Altri commenti internazionali:
agenzie internazionali che condannano Israele o chiedono l'arresto delle violenze:
Medici per i diritti umani (USA e Israele)
Rete Euro-Mediterranea dei diritti umani (EMHRH) -Danimarca
Federazione Internazionale dei Diritti Umani (FIDH) - Parigi
Comitato Internazionale Giuristi (ICJ) - Svezia
Human Rights Watch - New York
Amnesty International
Comitato internazionale della Croce Rossa

Leggi internazionali e Risoluzioni violate:
Risoluzioni 242 e 338 UN, 4° Convenzione di Ginevra; Hague Regulations

Note

1. Health, Development, Information, and Policy Institute (HDIP)statistics
based on infomation available at time of calculation
2. B'Tselem report: Illusions of restraint: Human Rights Violations During
the Events in the Occupied Territories 29th September - 2nd December, 2000
3. Statistics can only account for those who went to health centers
4 Ministry of Health
5 Palestinian Center for Human Rights
6 UN Special Rapporteur of Commission on Human Rights, report March 2002,
reported in DCI-PAL press release, 19th March, 2002
7 General Union of Disabled Palestinians
8 UN Special Rapporteur of Commission on Human Rights, report March 2002,
reported in DCI-PAL press release, 19th March, 2002
9 Palestinian Red Crescent Society, 27th October 2001
Union of Palestinian Medical Relief Committees
10 Palestinian Center for Human Rights: 28th June, 2002
11 Palestinian Red Crescent Society 10th July,, 2002,
12 Director, Holy Family Hospital, Bethlehem
13 During Israeli occupation of Bethlehem 19th - 29th October, 2001
14 Al- Ayyam newspaper, 19th Oct, 2000
15 LAW Society, Nov 4th and 8th 2000
16 During 3 day invasion and occupation of Ramallah, (12th-15th March,
2002)
17 During Israeli occupation of Ramallah, October 2001
18 LAW Society, Oct 29th 2000
19 Information from the Palestinian Journalists Syndicate, Ramallah
20 Al-Haq
21 Terje Rød Larsen in BBC interview, 19 April 2002
22 UNSCO: "The Impact on the Palestinian economy of confrontation, border
closures and mobility restrictions', (Oct 2000 -30th Sept, 2001)
23 LAW Society (press release), 17th July, 2002
24 DCI information received August, 2002
25 UNSCO
26 Does not include income losses and social and humanitarian costs.
Assessment made by international donors
27 Palestinian Humanitarian Disaster, U.S. Agency for International
Development, July 10, 2002
28 Palestinian Council for Justice and Peace
29 Al-Mezan 2001
30 LAW Society, 29th Nov 2001 (figure from beginning of 2000)
31 LAW Society, 29th Nov 2001, (figure from beginning of 2000)
32 LAW Society, 29th Nov 2001, (figure from beginning of 2000)
33 Palestinian Center for Human Rights, 3rdJune, 2002
34 Ibid
35 Ministry of Education, 17 Jan 2002, information for Ministry of
Education
schools only, (from 28th Sept, 2000)
36 PCBS, April 2002
37 All above stats: UNSCO: 'The Impact on the Palestinian Economy of
Confrontation, Border Closures and Mobility Restrictions', Oct 2000 - 30th
Sept, 2001
38 Report by the Ministry of Planning and International Cooperation
39 Associated Press, 29th Oct, 2000
40 World Bank report, March 2002
 

Da MONITOR PALESTINA: newsletter n. 19 del 16 DICEMBRE   2002
monitorpalestina@gaza.net
http://www.arcipelago.org