Maria Mercè  Marçal, Disgelo

di Adriana Perrotta Rabissi

 

 

Maria Mercé Marçal, una delle maggiori poete catalane del Novecento, è nata nel 1952 ed è morta nel 1998; ha scritto più di dieci libri di poesie fra il 1973 e il 1988. Disgelo (Desglaç), l’ultima sua raccolta, è ora tradotta anche in italiano e pubblicata dall’editrice ferrarese Luciana Tufani. Se è vero che la morte illumina una vita, Disgelo assume – nel contesto di una vita così breve - la caratteristica di testamento poetico e spirituale. Le poesie, raggruppate in tre sezioni: Daddy, Ombra di preda, Contrabbando di luce, delineano un percorso tematico da una condizione di gelo/congelamento emotivo e psicologico a una dimensione di liberazione soggettiva, che non teme l’abbandono all’amore e alla dismisura, attraverso un progressivo lasciar fluire acqua e sangue dentro e intorno a sé.  Tale percorso tematico si raggruma intorno a due terne di parole chiave che guidano la lettura circoscrivendo i temi. Esse sono: ghiaccio, flusso, disgelo da una parte e lingua, parole, vita dall’altra. Le prime tre espressioni si riferiscono al percorso identitario dell’autrice durante il quale ella perviene ad affrancarsi dall’interiorizzazione della legge “Dio-padre-patriarcato” fino allo svelamento e all’accettazione della propria omosessualità. Le altre tre parole alludono all’impegno per ridare vita alle “llengue abolide”, cioè al catalano e alla lingua intesa a esprimere il desiderio e l’amore fra donne contro l’interdizione operata dall’ordine del discorso dominante. Disgelo documenta dunque l’esito positivo della ricerca dell’autrice senza nascondere le ferite dolorose provocate dal taglio di parti di sé.

La prima sezione, Daddy, è dominata dalla contraddizione tra il lutto per la morte del padre e il sentimento della possibilità di un percorso di liberazione da tutto quello che è connesso alla figura paterna. Il tema delle poesie è quindi la violenza alla quale Maria si è sottoposta per sradicarsi dall’amore e dall’ammirazione  verso il padre e verso l’ordine simbolico da lui rappresentato: “Io che ho strangolato la figlia/ obbediente a Te/ e l’ho sepolta, contratta/ ancora, sotto il ghiaccio/ non so soffocare lo scuro/ rantolo che si unisce docilmente al tuo/ di là dal muro […] Che il fuoco imporpori/ l’ora muta e apra/ lingua e vie. Che il giorno/ nasca, uno, dal disgelo”(p. 23). L’operazione, assimilata all’omicidio, residua sensi di colpa e sofferenza: essere educate secondo certe regole significa infatti costruire la propria soggettività interiorizzando norme che non  sono solo costrizioni, ma anche protezioni, e infrangerle significa distruggere un sistema di valori, fantasie e attese socialmente condivise: “Dentro alla testa ho una testa di uomo/…/ Darla alla luce mi ammazza,/ conservarla mi fa morire”(p. 29). L’autrice si rende così vulnerabile come una neonata:  “Come una bambina piccola tra le tue braccia,/ conca nelle tue mani di polvere:/ abbracciami come una madre/ ora che sei terra per sempre” (p. 43). Liberarsi della figura del padre significa compiere un’azione in qualche modo sacrilega  ma il cammino di salvazione dal gelo e dalla morte fino alla vita è percorso sacro. Sacralità e sacrilegio dunque connotano il registro espressivo di Marçal che in taluni versi acquista perfino il tono della preghiera fondamentale della cristianità: “Padre-sparviere che mi spii dal cielo/ e mi citi nel regno del tuo nome,/ la tua volontà mi pietrifica/ lei che si fa in terra così come in cielo./ Il mio sangue quotidiano/ scorre al di là di te nel giorno d’oggi/ ma non so liberarmi delle vecchie colpe/ e mi specchio nei più ciechi debitori./ E mi lascio cadere nella tentazione / d’inseguirti nell’ombra del tuo male” (p. 25). “Pesante come il marmo, un sacco pieno di Dio”, un verso di Sylvia Plath, è, non a caso, l’exergo alla sezione cui appartengono le due poesie.

 

Maria Mercè  Marçal
Disgelo
traduzione e cura di Maria Pertile
Luciana Tufani Editrice, 2007.
 

Recensione pubblicata su "Il Monte Analogo", anno V, n° 7, maggio 2008

16-7-2008
                                                            
                         

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