De europeizzazione dell’Europa
Donatella Bassanesi
Carla Accardi
Convegno che si è tenuto
all’Unione Femminile
Milano, 3 dicembre 2011
E’ stato aperto dalla Presidente dell’unione femminile Angela Colantoni Stevani che ha sottolineato il passaggio delle condizioni di lavoro, che furono di quelle che erano quasi bambine: “le piscinine” (le loro erano 13-14 ore di lavoro, pochissimi soldi, quasi senza diritti, che poterono essere in parte conquistati con le lotte).
Così, ha sottolineato la Presidente Angela Colantoni Stevani, Ersilia Maino fu promotrice della diffusione di nozioni spicciole di igiene, aprì ad una illuminata presenza di donne, che si rivolse in particolare alle donne.
E ci furono iniziative prese dall’Unione Femminile insieme alla Camera del lavoro: riguardavano la beneficenza, ma fu forte anche la spinta a rifiutare l’assistenza caritativa per formare una nuova coscienza.
Si trattava di una formazione non-conformista, prevalentemente critica di una realtà che si presentava molto dura, di una spinta alle battaglie.
I temi trattati nel convegno
I diritti negati
La violenza sulle donne, Il reddito sociale che è autonomo, informale, sono i salari, i benefit, la comunità territoriale, lo Stato. La precarietà porta incertezza e caratterizza anche i comportamenti. La condizione precaria provoca una pressione molto elevata sul tempo. La sinistra (il partito democratico) ha dimenticato che ogni movimento parte come partito di massa, sono nuove forme di organizzazione collettiva, si muove su tre livelli:
-I livello: presa di coscienza come classe e come riconoscimento di sé. Il precariato è una forma radicale di classe e non una sotto-classe (che non ha coscienza). Una classe che trasforma (perché una classe trasforma). La precarietà riguarda il lavoro e il tempo di non-lavoro;
-II livello: riconoscimento e di autorappresentazione/ il precariato una fase primitiva verso il riconoscimento;
-III livello: livello di lotta: il progetto socialista del XX secolo non è più praticabile.
Uguaglianza e ridistribuzione
Cinque aspetti:
-1. Sicurezza economica (dentro una scala globale – la globalizzazione).
-2. Tempo (controllo del tempo). La precarietà non permette di controllare il tempo.
-3. Conoscenza e accesso alla conoscenza è molto importante per la precarietà attuale; la Scuola di Chicago dice che i precari non sono in grado di decidere per se stessi (un punto di vista molto reazionario e molto accettato).
-4. Capitale finanziario: necessità di convincere i partiti della sinistra che bisogna arrivare alla libertà di accesso ai mercati finanziari.
-5. Qualità dello spazio: aspetti ecologici, sostenibilità, importanti per la condizione precaria.
Analizzando questi cinque punti emergono due aspetti: il primo è la modifica completa delle forme del lavoro, su cui non sarà d’accordo neppure gran parte della sinistra, il secondo aspetto è la proposta è di dare a tutti – residenti e non-cittadini – diritti.
Una nuova idea di egualitarismo
Questo tema della necessità di sfuggire alla gabbia della precarietà è sviluppato da Guy Standing che ha studiato a fondo la questione e ha scritto un libro dal titolo “The precariat”.
Così veniamo a sapere che la classe dei salariati che hanno beneficiato di un reddito sociale adesso si trovano in una situazione di precariato.
Bisogna dire ai Sindacati che un reddito sociale di base è assolutamente necessario, per sfuggire alla trappola della povertà e della precarietà.
È importante il controllo del tempo a favore dell’uomo per l’uomo: bisogna sviluppare uno slow time, è necessario accedere alla conoscenza per migliorare le proprie condizioni di lavoro, creare delle agenzie della conoscenza a cui i precari possano accedere liberamente, questo dentro una strategia di democratizzazione che preveda un fondo di capitale nazionale dal quale attingere per la redistribuzione.
È necessario che al sistematico attacco ai sussidi fortemente ineguali si oppongano proposte politiche. A fronte della mercificazione della politica – che è l’opposto di come era nell’antica Grecia – bisogna tornare indietro nella storia, si deve distinguere tra tempo di lavoro, gioco, e espressione della propria operosità, ci vuole un impegno morale alla partecipazione culturale della città (che è democrazia deliberativa e non elitaria come è quella oggi dominante).
Così nasce una nuova idea di egualitarismo che si fonda sul concetto di comune, al posto del binomio privato-pubblico.
E infine alcune frasi e una domanda, dette da Carlo Vercellone: “Il sistema del welfare è una delle ultime frontiere del dominio della finanza. Come arrivare a una economia fondata sulla conoscenza? Salario di disoccupazione, pensione sono liberazione di tempo, è il lavoro libero dei pensionati a pagare le loro pensioni, si tratta di lavoro liberato dal capitale. Così salute, educazione e ricerca sono in un certo senso fuori dalla crisi, mentre la gestione macroeconomica della crisi può condurre all’autodistruzione con una rarefazione delle basi, una riproduzione regressiva”.
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