Tra le chiuse parole
parole ri-chiamate
ri-versate in domande

Donatella Bassanesi

 

La morte correva sotterranea
tra le chiuse parole,
più tardi verrà
silenziosa-mente
mentendo dalle pagine stanche,
quando più non appoggia
la mano sulla
lastra bianca
della promessa data,

Quando la voce chiude
nel ritmo del sangue
e la speranza ignorante
negli argini
costruisce la sua tana
e la sua tomba,

Rimane una scala
i gradini ripidi
non discesi,
per un orrore di morte
insepolta
insensata
per una libertà mancata,

Una scala senza finestra
il freddo umido,
gradini che portano in basso.
Chi varca la soglia
non può che discendere
e così è stata
la fine
improvvisa
come un segnale.

Le parole richiamate,
distribuite disciplinatamente
percorrono intorno al senso
superfici truccate
chiamate alla
ri-presentazione,
presenza  senza-assenza 
da cui  l’assenza-l’assente
è in-esistenza-in-esistente.

Nella calma superficie  
lontana dai tumultuosi silenzi
per lasciare libero corso
a imbalsamati pensieri,
corrispondenze
lungo lettere di un alfabeto.

Le parti, distribuite
disciplinatamente
truccate,
percorrendo la scena
chiamata alla ri-presentazione.
Presenza senza assenza
da cui l’assenza-l’essente
è in-esistenza inesistente
nella calma superficie lontana
da ogni mare e dai suoi
tumultuosi silenzi.

Le insabbiate domande,
le insensate risposte
corrono
lungo lingue morte
che scavano sconoscendo
le povertà presenti,
gli orrori lungo gli scarichi
che armoniosamente
saggiamente
insegnano morti
straziate dimenticate
avvistate altrove
lontano da luccicanti passaggi
di povere (ipocrite?)
stelline che stanno appese
a ragionamenti arrampicati
per legnosi passaggi – di mano.

C’era chi si conosceva,
intra-prendente
per le corse lungo le strade ferrate,
e chi si conosceva
perché catturato lungo
le panchine della Stazione Centrale.

Dove sono?
Le nascoste storie,
le ragioni delle cose?

E  voi uomini
che credete di conoscere,
sapete delle donne
i pensieri, le storie profonde?
e anche solo i problemi che hanno?
le difficoltà che incontrano?
pensate che la cosa vi riguardi?
e questo per un fatto di civiltà?
Oppure?

Ascoltando la lezione del tempo:
per quale nascosto desiderio
i giorni finiscono.

Il Sole non scende la scale
che portano dove le ombre
suggeriscono pensieri,
il Sole appesantito dalla Notte
che gli serra la gola
che stringe la serratura, lo chiude
alla tentazione di rossi crepuscolari,
lungo stretti orizzonti
di silenzi malnati
in fondo
a questa scala tetra
il volto silenzioso.

 

7-04-2011

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