Segni anti-fascisti

di Donatella Bassanesi

  1 marzo 2010

Lo sciopero degli stranieri è stato anche manifestazione. Degli stranieri e nostra con loro (noi che stranieri generalmente pensiamo di non essere, che forse, anche, siamo).

Un manifestazione significativa è partita dalla Francia, si è tenuta in diverse città d’Italia.
Ha reso possibile vederci realmente in faccia. Come siamo e quanti siamo (loro e noi che vicino a loro ci sentiamo e vogliamo essere).

È stato sentirci parte di un mondo ‘oscurato’. Ed è stata anche una ‘botta di felicità’, intravedere un altro mondo possibile.

Questa la strada di un antifascismo oggi necessario. Sentire la voglia di conoscersi tra differenti, affrontare le differenze, aprire discussioni, sugli obbiettivi, sulle pratiche, sulle concezioni profonde e filosofiche.

Mettendo in gioco anche le proprie convinzioni.

Le condizioni in cui oggi veniamo a trovarci mostrano la necessità di muoversi oltre i confini del ‘nostro’, dei nostri punti di vista abituali, e chiedono anche di-mostrazioni, mettere in mostra da che parte e con chi stiamo, e verso dove vogliamo muoverci.

I segnali sono positivi e negativi.

Nelle nostre esperienze vediamo segni di un fascismo che sta crescendo che si sta affermando diventato mentalità comune e comunque accettata.
E troviamo segni di antifascismo.

Tutto questo è importante.
Collettivamente. E chiama alla responsabilità individuale.


4-03-2010

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