La località perduta: difesa d’ufficio, non-senso
Ti domando, la località è difesa? Strada di cui non c’è né entrata né uscita, che non si percorre, e neppure si vede, dove non passano parole e neppure silenzi, semplicemente un vuoto indifferente-astrazione. La nascita era lungo le linee dei bombardamenti, sulle strisce dei treni notturni, attraversati tra passi passetti tra le immondizie dimenticate: la santità degli ultimi di cui c’è–non c’è traccia lungo le scarpate delle ferrovie. Non c’era più nulla da volere. Tutto se n’era andato silenziosamente per un silenzio senza come. Sola la Morte avanzava fraterna-materna coprendosi pudica le labbra, chiamando il silenzio. Silenziosi terrori corrono lungo le linee telefoniche, tra parole maldestre e gli odori permanenti di antiche vite. Le parole si assolvono di aver alterato i silenzi, La seconda domanda rincorre la prima che, nascosta sotto il tetto, occhieggia deduttiva – le parole non dette, i silenzi nascosti. Aveva dimenticato tutto, Poveri silenziati rancori corrono lungo le schiene curve a raccogliere ciò che non c’era. 11-03-2011
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