Il segreto di Vera Drake
di Sara Sesti

 

 

 

Il nuovo film di Mike Leigh (già regista di Segreti e bugie), premiato con il Leone d'Oro alla Mostra del Cinema di Venezia, parte da un pretesto 'politico' ovvero da un giudizio, che rimane sospeso, sulla liceità dell'interruzione della gravidanza, sull'assoluzione umana prima che morale di una persona che intende 'aiutare altre persone in difficoltà'. Quella di Vera Drake è infatti la storia esemplare di una piccola donna che, nell'Inghilterra antiabortista degli anni 50, aiuta per pena e per altruismo altre donne per aiutarle a liberarsi di un figlio che non possono e non vogliono avere.
La protagonista è una collaboratrice domestica di mezza età, con marito meccanico e due figli grandi. Procura aborti a donne disperate e angosciate che vogliono interrompere la gravidanza, fino a quando una giovane 'paziente' non si sente male, e la fa arrestare, di fronte agli increduli familiari.
La vicenda, raccontata con grande 'pietas', non diventa un facile messaggio abortista, ma una storia lacerante di coscienze violate, in una società discriminata dal ceto sociale. E acquista maggior valore in tempi difficili e ansiosi come questi in cui si ritorna a discutere sulla liceità dell'interruzione di gravidanza, sulla possibilità di revisionare la legge approvata nel 1967 in Inghilterra e nel 1978 in Italia, una manomissione che non eliminerebbe l'aborto, solo lo farebbe tornare clandestino.
Ammirevole la ricostruzione veritiera della Londra proletaria di quegli anni. Bravissima la protagonista Imelda Staunton, quarantenne attrice di fiction televisiva.