Elisabeth Young-Bruehl
Hannah Arendt
In occasione del centenario della nascita di Hannah Arendt, (1906
– 1975), Bollati
Boringhieri editore ricorda la vita e il pensiero di una
protagonista della riflessione politica novecentesca, nella
“biografia filosofica” di una sua allieva alla New School for
Social Research di New YorK.
Per l’autrice di Le origini del
totalitarismo e La vita
della mente l’educazione
sentimentale, intrecciata con la formazione filosofica, cadde
negli anni più critici della Repubblica di Weimar: nell’imminenza
dell’avvento del nazismo che la costringerà all’esilio, prima a
Parigi, poi a New York. L’esperienza della persecuzione, della fuga e
della perdita di una patria di cui continuerà a venerare lingua e
cultura, resterà decisiva per colei che si era laureata nel 1929 con
una tesi sul concetto di amore in sant’Agostino. Seguirà la militanza
nel movimento sionista, in seguito abbandonato; l’interpretazione del
fenomeno totalitario; lo scandalo suscitato dalla tesi della "banalità
del male", a proposito del processo Eichmann a Gerusalemme;
l’insegnamento alla New School for Social Research di New York e la
fama mondiale.
Hannah Arendt
Una biografia
Traduzione di David Mezzacapa
Bollati Boringhieri,
2006
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