Eluana “potrebbe fare un figlio”

UDI UNIONE DONNE IN ITALIA


COMUNICATO STAMPA

Roma 8 febbraio 2009

Evocare il  corpo fertile di Eluana da parte del Presidente del Consiglio per dare consistenza alla proprie parole e per rafforzare nell’opinione pubblica l’idea che quel corpo è vivo e vitale, ci dice che egli sa come si usano le immagini - vere virtuali simboliche -  per comunicare.

Ma le sue parole si ripercuotono violentemente su di noi donne perché rimandano ad una esperienza che conosciamo: possiamo restare incinte contro la nostra volontà, o in assenza di essa, solo per un atto di violenza.

Se a Berlusconi viene in mente questo esempio, è perché una donna può essere ancora rappresentata come un contenitore, e colpisce quanto egli sia in sintonia con il peggiore immaginario maschile che si racconta la donna come  passiva, inerme, incosciente.  
Ritorna alla mente, tra i tanti, il caso del medico anestesista che addormentava le sue pazienti per abusarne e per fotografarle.

Indigna che Berlusconi usi questa immagine per dire che un corpo è vivo e vitale; indigna che usi una donna per legittimare la presentazione di una legge che priva  tutti, uomini e donne, della sovranità
Noi non entriamo nel merito delle scelte che Eluana ha fatto, non ci sentiamo chiamate a prendere decisioni che non ci competono, per le quali pensiamo ci siano Istituzioni adeguate, ma quello che ci colpisce e ci ferisce è che il Governo prenda a pretesto questo dramma per procedere con una legge che non ha  nulla a che fare con il testamento biologico, ma  che intacca il diritto di ogni cittadino ad autodeterminarsi come previsto dall’Art. 32 della Costituzione.

A noi donne è chiaro che è questo il vero terreno dello scontro, perché abbiamo dovuto lottare per affermare questo principio, per decidere se e quando fare figli, per l’aborto, per la contraccezione, per la sessualità.
 
La giovane donna sorridente e piena di vita che abbiamo conosciuto attraverso le foto, quella donna, avrebbe potuto fare un figlio. Lo avrebbe fatto dicendo dei sì, decidendo.

Autodeterminandosi.

 

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10-02-2009

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