Le ragazze dell'Eniac
Prima dell’invenzione dei computer le donne venivano utilizzate per compiere lunghi calcoli perche'...

di Cristina Pagetti





 

Cinquant'anni dopo aver prodotto i programmi per l'ENIAC (Electronic Numerical Integrator and Computer), il primo computer della storia, Kay Mauchley Antonelli, Jean Bartik, Betty Holberton, Marlyn Meltzer, Frances Spence, e Ruth Teitelbaum sono venute alla ribalta, grazie al premio assegnato loro dall'associazione americana 'Women in Technology International', che promuove figure femminili che hanno contribuito nell'industria.

L'ENIAC era stato creato per calcolare le traiettorie balistiche durante la seconda guerra mondiale, compito svolto fino ad allora manualmente da 80 matematici sempre di sesso femminile. A lungo ignorate, le sei programmatrici hanno finalmente ottenuto dopo anni il riconoscimento della loro storica intuizione.

L’ENIAC è considerato il primo calcolatore della storia tutto elettronico. La sua costruzione é iniziata nel 1943. Progettisti l'ingegnere J. P. Eckert, il fisico J. W. Mauchly e il matematico H. Goldstine. Finanziatori: l'Università di Pennsylvania e l' Esercito degli Stati Uniti. L'ENIAC sostituì i relè con le valvole elettroniche ed era programmabile, nel senso che poteva essere di volta in volta predisposto a svolgere diverse funzioni.

L'ENIAC era costituito da 18.000 valvole, pesava 30 tonnellate, occupava 180 metri quadri di superficie; svolgeva 300 moltiplicazioni al secondo. Per farci un'idea, quelli odierni, nelle grandi università (anni 2000) ne svolgono in un secondo 300 miliardi, un miliardo di volte più potenti. Nel 1996 è stato festeggiato negli USA l’anniversario della sua costruzione.


Prima dell’invenzione dei computer le donne venivano utilizzate per compiere lunghi calcoli, proprio come se fossero dei computer. Perché per questi compiti venivano scelte donne e non uomini?
Grazie alle loro doti di precisione e al fatto che non era difficile trovare donne che avevano studiato la matematica che potevano essere impiegate per compiti ripetitivi e meno remunerativi rispetto a quelli affidati agli uomini.
I linguaggi di programmazione infatti non erano ancora stati inventati e istruire l'Eniac all'esecuzione dei calcoli richiesti significava azionare fisicamente gli interruttori che lo componevano affinché la corretta sequenza di impulsi venisse immessa all'interno della macchina. In altre parole, chi programmava l'Eniac doveva settare ogni singolo bit a 0 o a 1 per comporre il codice che doveva essere eseguito e tale sequenza doveva essere ripetuta ogni volta.

Nel 1942, dopo l’ingresso in guerra degli Stati Uniti, molte donne vennero “arruolate” per questo tipo di compito (eseguire calcoli) . Quando il progetto dell’ENIAC era quasi terminato, nell’autunno del 1945, sei di loro vennero scelte per essere addestrate come programmatrici dell’ENIAC: Kay Mauchley Antonelli, Jean Bartik, Betty Holberton, Marlyn Meltzer, Frances Spence, e Ruth Teitelbaum universalmente note come “le donne dell’ENIAC”.

Erano tutte laureate in matematica e furono selezionate da un gruppo di ottanta già arruolate dall'esercito per il calcolo manuale delle traiettorie balistiche. Le “ragazze” dell' Eniac dovettero per prima cosa imparare a programmare e lo fecero senza manuali, senza insegnanti e soprattutto senza Eniac. Prima di avvicinarsi alla macchina, dovettero studiarne il modello teorico e, a partire da quello immaginare un modo di programmarla. Il loro lavoro fu un successo e nel 1946 l'Eniac venne presentato pubblicamente e rimase in servizio fino al 1955. I compiti delle programmatrici all'interno del gruppo erano così suddivisi: Marlyn Meltzer e Ruth Teitelbaum si occupavano del calcolo delle equazioni relative alle traiettorie balistiche. Frances Spence e Kathleen Antonelli furono assegnate alla “Differential Analyzer” un calcolatore ancora in parte meccanico dedicato anch'esso al calcolo di equazioni balistiche. Il loro compito consistette in particolare nella formazione delle donne addette all'Analyzer.

Infine il terzo gruppo, formato da Jean Bartik e Betty Holberton, fu quello che si prese carico di imparare a programmare la “Master Programmer” ovvero una unità che, se opportunamente settata, permetteva l'esecuzione di sottoprogrammi. In questo modo arrivarono con successo alla dimostrazione pubblica del febbraio 1946.

29-04-05