E quando i figli iniziano la scuola a
tempo pieno - che in Gran Bretagna dura fino alle 5 del pomeriggio - le
donne subiscono un nuovo abbassamento dello stipendio: se l'aumento della
paga è del 9% per le mamme con bambini molto piccoli, quello delle mamme
con figli in età scolare è del 5%. «C'è una credenza diffusa secondo cui
se i bambini vanno a scuola le mamme possono tornare al lavoro», avvertono
gli autori dello studio. Evidentemente un errore di valutazione, visto che
«le ore di scuola finiscono sempre prima della giornata di lavoro e la
scuola porta con sé nuove responsabilità»: come quella di essere
disponibili a parlare con i professori e seguire i propri figli nelle
difficoltà. Uno scoglio superabile se si è in grado di pagare schiere di
baby-sitter che succhiano uno stipendio intero. O se il padre dei propri
figli accetta di dedicare parte del suo tempo agli impegni familiari. Insomma: gli stipendi delle donne sono più bassi perché le madri lavoratrici vengono trattate in maniera diversa o non sarà che quando nasce loro un bambino si pongono in maniera diversa nei confronti del mercato del lavoro, magari cercando un'occupazione che meglio si concilii con il loro nuovo ruolo di genitrici (un tranquillo part-time, un lavoro senza alcuna prospettiva di avanzamento)? Alcuni datori di lavoro ammettono, senza peli sulla lingua, di pagare meno le madri perché sono meno produttive. Molte donne scelgono il part-time, non una paga bassa. La stragrande maggioranza dei lavoratori
a mezza giornata - non solo in Gran Bretagna - hanno un'occupazione che
non sfrutta le loro potenzialità, perché spesso part-time significa lavoro
facile, ripetitivo, senza responsabilità. E malpagato. «Una colossale
perdita di talento per i datori di lavoro, l'economia e per gli
individui». La Women and Work Commission, alla quale il quotidiano
Guardian ha chiesto un parere, spiega: «Una volta che le donne diventano
madri, le loro scelte lavorative subiscono un restringimento, anche perché
devono scegliere un lavoro vicino a casa». Le donne che hanno delle responsabilità
famigliari, sottolinea lo studio italiano, hanno spesso un percorso
lavorativo "accidentato": lavorano prima di sposarsi, poi magari rimangono
a casa qualche tempo in occasione della nascita dei figli, poi riprendono
a lavorare, ma a questo punto tendono a preferire lavori più umili a
condizione che siano più stabili e lascino il tempo di stare con la
famiglia. «Se una donna fa un figlio generalmente vuole stare del tempo
con lui», è la semplice constatazione della Women Work Commission. questo articolo è apparso su
Liberazione del 22 gennaio 2006 |