LA FEBBRE

di Gianna Beltrami


Film ironico e intelligente nella sua freschezza e semplicità. La regia è di Alessandro D'Alatri (delizioso il suo "Caso mai").
E' la storia di un geometra trentenne , Mario ( Fabio Volo), che vive con la madre in un modesto appartamentino di una città di provincia ( Cremona) . E'orfano di padre - che su di lui ha vegliato in vita e veglia adesso da una foto benevolmente incombente da una parete di casa - e ha un fratello militare in Kossovo. La madre accudisce Mario con la protezione ansiosa e iperprotettiva di tante madri, ma ha un suo spazio di vita felice in un coro spesso piacevolmente ripreso e ascoltato nel film.

Mario è una bella persona, non il solito macho alla ricerca di affermazioni e prepotenze virili, non sa ancora bene "cosa vuol fare da grande", vive in modo un po' provvisorio : studente di architettura con un gruppo di amici progetta di aprire un locale per il quale ancora non c'è una licenza. A questo punto gli arrivano, inaspettata dopo una domanda presentata tanti anni prima, l'assunzione in Comune e l'incontro con Linda (Valeria Solarino) , la ragazza che si rivelerà realizzazione del suo non conosciuto sogno d'amore e che lo aiuterà a trovare se stesso . Il film si conclude con un classico lieto-fine.

Tutto è raccontato in modo delicato ma incisivo, la città , gli animali, le amicizie, le relazioni famigliari e i loro gap generazionali , la musica, l'amore, l'ambiente di lavoro. E' sul lavoro che Mario incontra un umano e generoso collega prossimo alla pensione e alla coltura di vigneti ("La vite è bella") e un capo intrallazzatore e disonesto che gli affiderà incarichi fortemente antipopolari da svolgersi nel cimitero.

Alla desolazione del sociale sottilmente denunciata s'impone con sorriso disarmato e stupefatto il protagonista , con la sua creatività e la sua fiducia nella vita.