Il Fiume della Vita.
L'8 marzo 2003 migliaia di donne hanno manifestato davanti alla Casa
Bianca a Washington, chiedendo pace e rispetto per i valori della cura
e della compassione. La marcia ha incluso una sfilata di pupazzi
giganti, ispirata da questa fiaba.
Una volta, la gente viveva lungo le rive del Fiume della Vita.
Il Fiume della Vita è di acqua dolce, e risveglia i semi in primavera
e nutre tutte le cose che crescono.
Il Fiume della Vita è un
vento di temporale, che
soffia fresco sulla terra. Il Fiume della Vita è il fuoco liquido e
profondo che scuote i continenti.
E la gente avrebbe potuto avere ciò di cui aveva bisogno per essere
felice,
ma erano minacciati da un terribile mostro, il mostro a tre teste
dell'Avidità, dell'Odio e della Guerra.
L'Avidità succhiava via tutti i colori della vita e li rinchiudeva
nella
propria fortezza.
L'Odio tagliava i fili dell'amore ed insegnava alla gente ad aver
timore
l'uno dell'altro.
La Guerra minacciava di distruzione chiunque si opponesse alle regole
del
mostro.
E la gente era separata, e spaventata, e povera. I fili della
connessione
erano logorati. Il tessuto della cura non era dipanato. E la Guerra
si prese i giovani e li fece marciare verso il massacro e morire
in posti molti distanti. L'Avidità vendette il loro futuro.
Il Fiume della Vita si prosciugò.
Le donne videro le fonti inaridirsi, i germogli non farcela, gli
alberi
morire e le colline che diventavano scure. E piansero e si
lamentarono, e
non sapevano cosa fare. Anche le donne erano divise, perché alcune
avevano
di più ed altre di meno: le vecchie ferite e le ingiustizie presenti
le
tenevano separate. Ma quando la Guerra agitò i pugni e minacciò di
usare le
armi che avrebbero distrutto la Terra, le donne si volsero l'una
all'altra.
Dissero: "Siamo brandelli di un tessuto lacerato, ma se leghiamo
questi
brandelli insieme potremmo contenere le ferite, asciugare le lacrime,
tessere una rete che potrà reggere carichi pesanti."
"Dobbiamo amplificare l'amore, il terrore via gettare,
riprenderci il nostro potere, e una corda filare,
la linea della vita, in nostra mano possente,
è di fili luminosi una tela vivente.
Le nostre mani ricordano come si fa,
sul vento che si alza filiamo libertà,
tessiamo fili di vita, le corde del fato,
con un fiume d'amore l'odio è scalzato.
Come una stella di
fiamma filiamo giustizia ardente,
un fiume di pace più della guerra potente,
e se tu vuoi sapere dove il vero potere tocchi,
girati, e guarda una tua sorella negli occhi."
"Perciò venite, madri e nonne, amanti e figlie,
venite filatrici e tessitrici, artigiane e vasaie, danzatrici e
sognatrici,
voi che fissate la forma e voi che la cambiate, cantanti ed urlatrici,
dimenticatevi i pericoli.
Venite, antenati e antenati, guardiani e guardiane, e vengano anche le
Dee.
Voi che insegnate, voi che dite il vero,
voi che piantate, e voi che raccogliete,
voi che volate in alto, voi che avanzate lentamente,
voi che cucinate, voi che suonate il tamburo,
voi che siete stati e voi che dovete ancora venire,
voi che lottate con l'azione, voi che lottate con la parola:
donne irragionevoli, uomini intrattabili.
Vengano le arpie e gli spiriti, le Gorgoni e le Streghe,
vengano i
dolci cuori e le cagne furiose!
Spezziamo le catene che ci hanno tenuto in cattività,
tessiamo la tela per abbattere il mostro,
perché di fronte alla verità, nessuna bugia resiste.
Tessiamo la visione, filo dopo filo.
Noi siamo acqua dolce, noi siamo il seme,
noi siamo il vento di tempesta che soffia via l'avidità,
noi siamo il nuovo mondo che viene alla luce,
il Fiume che si gonfia per reclamare la Terra."
Starhawk
Traduzione di Maria G. Di Rienzo
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