Lessico politico delle donne: teorie del femminismo
a cura e con una lettura di Manuela Fraire

Fondazione Badaracco-Franco Angeli
Milano 2002, pagg. 192, E. 17,00

Terzo libro della Collana Letture d'archivio, diretta da Lea Melandri, nata per iniziativa della Fondazione Badaracco con l'intento di raccogliere, pubblicare e rileggere materiali riguardanti il femminismo degli anni Settanta e Ottanta e edita ta da Franco Angeli.


Si tratta della ristampa di un libro scritto a più mani come tentativo di abbozzare una riflessione teorica partendo dalle "pratiche" che avevano caratterizzato il movimento delle donne nella prima metà degli anni Settanta.

Riportiamo due brevi frammenti tratti, il primo, dalla Nota introduttiva del testo originario, e la seconda dalla Lettura di Manuela Fraire che accompagna la ristampa:
"Dopo aver discusso ci siamo rese conto che ciò che più ci stava a cuore era fissare una memoria finora frammentata fra i documenti scritti e le testimonianze orali, avviare una riflessione e se possibile una sintesi fra l'esigenza, femminista, del lavoro collettivo e l'abitudine, da 'emancipate' al lavoro culturale individualmente svolto nelle istituzioni. In tutti i casi dove era possibile (cioè, dove esistevano) la fedeltà ai documenti del movimento è stata il criterio orientativo. È stato questo l'unico metodo che, fornendoci un legittimo punto di vista critico sulla cultura maschile, ha impedito alla nostra professionalità e ai fantasmi che essa nasconde di fagocitarci." (p.7)

"Tuttavia resta straordinario che un'impresa come quella del Lessico, che ebbe in quella fase del femminismo la pretesa di mettere e tenere insieme tante 'teste' diverse, non fallisse come era accaduto ad altre iniziative che avevano tentato il passaggio difficile dalla parola orale alla scrittura individuale. Mi chiedo oggi se la sfida di voler esprimere singolarità e pluralità in un'opera unitaria -di voci fuori dal coro già ce ne sono tante, ma appunto tenute 'fuori'- non sia stato uno dei motivi per cui il Lessico è stato accolto così tiepidamente e poi frettolosamente messo da parte, malgrado molte delle sue 'autrici' siano rimaste punti importanti di riferimento per il femminismo (…)
Oggi come allora non mi sembra possibile un giudizio compiuto sull'impresa del Lessico che può essere letto, per via della pluralità dei pensieri che vi sono espressi, con ottiche molto diverse. Credo tuttavia di poter affermare che il suo vero lascito è il metodo dell'autocoscienza in tutte le sue articolazioni personali, politiche e culturali, filo robusto che lega le diverse parti." (p.173)