Si tratta della ristampa di un libro scritto a più mani come tentativo
di abbozzare una riflessione teorica partendo dalle "pratiche"
che avevano caratterizzato il movimento delle donne nella prima metà
degli anni Settanta.
Riportiamo
due brevi frammenti tratti, il primo, dalla Nota introduttiva del testo
originario, e la seconda dalla Lettura di Manuela Fraire che accompagna
la ristampa:
"Dopo aver discusso ci siamo rese conto che ciò che più
ci stava a cuore era fissare una memoria finora frammentata fra i documenti
scritti e le testimonianze orali, avviare una riflessione e se possibile
una sintesi fra l'esigenza, femminista, del lavoro collettivo e l'abitudine,
da 'emancipate' al lavoro culturale individualmente svolto nelle istituzioni.
In tutti i casi dove era possibile (cioè, dove esistevano) la fedeltà
ai documenti del movimento è stata il criterio orientativo. È
stato questo l'unico metodo che, fornendoci un legittimo punto di vista
critico sulla cultura maschile, ha impedito alla nostra professionalità
e ai fantasmi che essa nasconde di fagocitarci." (p.7)
"Tuttavia
resta straordinario che un'impresa come quella del Lessico, che ebbe in
quella fase del femminismo la pretesa di mettere e tenere insieme tante
'teste' diverse, non fallisse come era accaduto ad altre iniziative che
avevano tentato il passaggio difficile dalla parola orale alla scrittura
individuale. Mi chiedo oggi se la sfida di voler esprimere singolarità
e pluralità in un'opera unitaria -di voci fuori dal coro già
ce ne sono tante, ma appunto tenute 'fuori'- non sia stato uno dei motivi
per cui il Lessico è stato accolto così tiepidamente e poi
frettolosamente messo da parte, malgrado molte delle sue 'autrici' siano
rimaste punti importanti di riferimento per il femminismo (
)
Oggi come allora non mi sembra possibile un giudizio compiuto sull'impresa
del Lessico che può essere letto, per via della pluralità
dei pensieri che vi sono espressi, con ottiche molto diverse. Credo tuttavia
di poter affermare che il suo vero lascito è il metodo dell'autocoscienza
in tutte le sue articolazioni personali, politiche e culturali, filo robusto
che lega le diverse parti." (p.173)
|