Al cuore della materia

Intervista a Fabiola Gianotti di Valeria Fieramonte


Fabiola Gianotti, romana, 49 anni, è il 'capo', ma lei preferisce dire la coordinatrice, di uno degli esperimenti più affascinanti mai tentati dalla fisica contemporanea. Dal 2009 dirige al Cern di Ginevra l'esperimento ATLAS, una grossa macchina che serve da rivelatore di particelle.
Tremila scienziati studiano le caratteristiche delle nuove particelle nate dalla collisione di protoni sparati ad altissima velocità (a energie di 14mila miliardi di elettronvolt) dentro il Large Hadron Collider (LHC), un anellone di 27 km di alta tecnologia per 28mila tonnellate di peso, piazzato cento metri sotto terra nei dintorni di Ginevra.
I ricercatori cercano di capire meglio che cosa può essere successo pochi attimi dopo il Big Bang, e soprattutto cercano di trovare il Bosone di Higgs, la cui esistenza è stata ipotizzata già nel 1964 appunto da Peter Higgs, ma che non è ancora stato trovato. E' diventato perciò una specie di elmo di mambrino della fisica, ed è anche conosciuto con il nome di 'particella di Dio' - datogli dal fisico Leo Lederman nel bel libro di divulgazione scritto sull'argomento nel 1996. Anche se il 'soprannome' non piace in modo particolare ai fisici del Cern.
Nel marzo 2010 l'allora ministra Gelmini ha chiamato la scienziata a far parte del CEPR (comitato di esperti per la politica della ricerca). Il quotidiano inglese the Guardian l'ha inclusa, senza certo fare troppa fatica, tra le cento donne più interessanti del mondo,ed è diventata anche Commendatore della Repubblica, titolo conferitole dal Presidente Giorgio Napolitano.


Lei ha studiato a Milano dove ha preso il dottorato in fisica sperimentale subnucleare nel 1989. Dal '94 lavora al Cern. Come ha fatto a entrare nel più prestigioso centro di ricerca del mondo?
Ho vinto una borsa di studio di due anni, poi ho avuto un posto permanente.

Quando la Gelmini l'ha chiamata al CEPR, non poteva dirglielo Lei che l'idea del tunnel tra Ginevra e il Gran Sasso era abbastanza ridicola, e che i neutrini sanno arrangiarsi anche da soli, dato che attraversano senza problemi ogni tipo di materia?
In realtà quando mi ha chiamato al CEPR di neutrini non si parlava ancora: è stato  tre anni fa.

Come mai è così importante il Bosone di Higgs? Siete proprio sicuri che esista?
Io spero davvero che il bosone di Higgs esista. Si tratta di una particella molto speciale. Se non lo troviamo siamo nei guai, dato che senza bosone di Higgs l'universo come lo conosciamo non potrebbe esistere. Grazie ai recenti risultati di LHC oggi sappiamo che, se esiste, si trova in una finestra di massa molto stretta, tra 115 e 130 GeV. Un protone ha una massa di 1 GeV.
Su questa finestra molto stretta ci concentreremo nei prossimi mesi.

Di particelle se ne sono scoperte tante e tante ancora se ne scoprono. Perché del bosone si dice che sarebbe l'ultimo tassello del puzzle utile a dimostrare la validità del 'modello standard' ? Cos'ha di tanto speciale?
Perché è una particella che dà la massa a tutte le altre particelle. Ciò avviene quando queste interagiscono con il campo prodotto dall'Higgs. Per questo uno degli obiettivi principali dell'esperimento ATLAS, anche se non l'unico, è provare l'esistenza del bosone prendendone anche le misure precise.

Potete dunque dire che siete ad una svolta?

I risultati recenti ottenuti dall' LHC hanno coronato un anno molto intenso e prolifico. Senz'altro oggi siamo molto vicini a dare una risposta definitiva.

Peter Higgs, il teorico dell'omonimo 'campo' ha ora 80 anni. Qualcuno s'è preso la briga di avvisarlo, o ha saputo tutto dalla TV?
Il Professor Higgs e' al corrente dei nostri risultati. E' stato informato dalla direzione del CERN

Quanto è costato l'LHC?
Circa sei milioni di euro. Ma con ottime ricadute produttive. Un terzo dei suoi magneti per esempio sono stati costruiti in Italia. Del resto l'INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), che tanta parte ha avuto nella sua costruzione, è un buon affare per l'Italia: per ogni euro investito hanno calcolato che sono stati prodotti beni per un valore di 1,79 euro.

Come si fa a coordinare 3000 persone di 38 paesi diversi? Non è un po' un manicomio?
No. Direi che l'organizzazione è abbastanza facile e leggera.

Forse solo una fisica può trovare leggero un lavoro di coordinamento così impegnativo. Ma del resto alle prese con ogni genere di complicato algoritmo, equazione differenziale, di particelle che schizzano e giravoltano qua e là, più o meno veloci della luce, con massa o fantasmatiche, leggere, pesanti, levogire e destrogire, gli umani devono sembrarle tutto sommato degli esseri molto semplici.


Per approfondire:

Video intervista a Fabiola Gianotti sui risultati di ATLAS a fine 2011

Sulla presenza delle donne nei grandi progetti scientifici:
In carriera nella big science di Sara Sesti

 

 

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26 -12 -2011