Gisella Floreanini

Valeria Fieramonte

 

 

 

Gisella Floreanini è stata una figura di spicco della Resistenza Partigiana e degli anni della ricostruzione postbellica.
Non solo per il coraggio mostrato durante la Resistenza, ma anche per essere stata la prima donna Ministro dell' autoproclamata repubblica dell'Ossola, primo esperimento di vera democrazia di popolo in  epoca nazista, durato meno di 40 giorni, dal 10settembre al 14 ottobre del 1944, e di grande significato storico.
All'epoca le donne non avevano neppure il diritto di voto e occorrerà attendere altri 30 anni perchè ci sia la prima donna Ministro, Tina Anselmi.
Per ricordarla, il gruppo 'Storia e memoria' dello SPI Forlanini, guidato dalla sindacalista Anna Celadin, ha organizzato un convegno, presso l'auditorium della zona 3, con la partecipazione anche della figlia Valeria Floreanini e della nipote Francesca Ruggieri.
“ Non è stata una nonna tradizionale, - racconta Francesca, ho potuto conoscerla meglio quando sono diventata adolescente e lei abitava in una mansarda di C.so Vercelli.    Negli ultimi anni mi diceva che non capiva come gli uomini e le donne si potessero parlare perchè erano talmente diversi...Nata nel 1906, ha studiato dalle suore, dove ha imparato a ricamare e a suonare il piano ".
Diplomata al Conservatorio – che durante la guerra venne distrutto dai bombardamenti,-  e insegnante di musica, fu lei in Parlameno ( dopo la guerra divenne deputata) a fare la commemorazione di Toscanini.
Vedova, si era risposata con un uomo più giovane di lei, da cui in seguito divorziò.
Per questo motivo, il PCI non la ricandidò più in parlamento. ( Con gli uomini il PCI non adottò gli stessi criteri, dato che molti suoi dirigenti, a partire da Togliatti, abbandonarono le vecchie mogli dell'epoca della  Resistenza per donne più giovani e nessuno ci trovò nulla da ridire - nda).
Ricordo, prosegue la nipote,  un episodio che mi raccontò: era andata a casa di un compagno di partito del Sud Italia.
In sua attesa, la moglie le offerse da mangiare, ma la lasciò sola.
L'indomani c'era anche il compagno. La moglie portò da mangiare a entrambi ma rimase in cucina. “ Dimmi un po', come mai tua moglie mangia da sola in cucina?” “ Da noi si costuma così” fu  la risposta.
All'epoca era un modo di aggirare le obiezioni piuttosto frequente.
Si è battuta per l'eguaglianza salariale tra uomo e donna e mi diceva sempre ' Ricordati bene che durante la guerra a guidare i tram c'erano solo le donne...”
Al convegno, cui ha partecipato anche il sindaco di Domodossola, Mariano Cattrini, è stata presentata  una mostra itinerante  su Gisella Floreanini con alcuni dati interessanti sulle donne che hanno partecipato alla Resistenza.
Le appartenenti ai Gruppi di Difesa della Donna, fondati a Milano nel 43, furono circa 70mila.
Le partigiane  35mila. Di queste, quasi tremila furono fucilate o caddero in battaglia, 2750 furono deportate in Germania, e 4.653 arrestate e torturate dai fascisti e nazisti.
15 donne hanno avuto la medaglia d'oro al valor militare.
Al convegno è stato anche proiettato un filmato delle Teche Rai, commovente e scolorito, su uno degli episodi finali della Repubblica dell'Ossola, quando fu Gisella a organizzare la fuga in Svizzera di circa 400 bambini degli ossolani. ( Il filmato è ovviamente una fedele ricostruzione fatta con degli attori).
 Conclusa l'operazione, Gisella riattraversò il confine, sfuggendo ai rastrellamenti,  per riunirsi con il suo comando di Brigata, guidato da Cino Moscatelli.
All'insurrezione fu lei che, come Presidente del CLN di Novara, trattò la resa del comando tedesco.
Gisella è morta nel '93, lo stesso anno in cui è morta Laura Conti.
Il suo cognome è di origini friulane, una terra che ha dato all'Italia del cosiddetto ' secolo breve', almeno tre donne formidabili: Gisella Floreanini, Laura Conti e Tina Modotti.
Durante il convegno è stata fatta anche la proposta di dedicare una via o una piazza di Milano al suo nome, perchè ancora non c'è ed è stato organizzato  un concerto in suo onore.

  
    

 14-5-2017