2018/19

Laboratorio di Educazione sentimentale

SUL CONFLITTO

TRA SGUARDO E LETTURA DI EMOZIONI, SENTIMENTI E RI-SENTIMENTI

di Giuditta Pieti


Pompei, Casa di Marte e Venere

 

Perché Venere fa l’amore con Marte? Come mai la dea della bellezza e dell’amore abbraccia il dio della guerra? Il mito narra che dai loro amori nasce Armonia, ma i suoi fratelli si chiamano Terrore e Spavento. L’armonia, figlia dell’incontro tra la dea della bellezza e il dio della guerra, è anche sorella del terrore e dello spavento.

La relazione, luogo di tutti i disturbi è insieme risorsa per sanarli e, in tal senso, la psicologia non può che essere psicologia sociale (Freud nel “Disagio della civiltà”). Bion, rifacendosi ad Aristotele fin dai primi lavori sui gruppi, si chiedeva cos’è la democrazia, se non il buon governo della polis. Fiumi d’inchiostro ce l’hanno descritta e continuano ogni giorno Ad allagarla di parole. Per perfezionarla o per affogarla? Dilemma più che mai attuale.

Semplicemente: per sussistere la democrazia esige l’opposizione: è conflittualità di poteri.

Il gruppo macro e micro – come ci ha insegnato Bion - soffre l’horror vacui: il vuoto, occasione di scoperta per l’individuo, è vissuto dalla collettività in preda al panico come un abisso terrificante. Ma allora come una massa delirante si può trasformare in popolo responsabile? Capace cioè del coraggio e dell’intelligenza di cercare e di trovare le risposte ai problemi?

A fronte della scelta dell'elaborazione pacifica e dolorosa del conflitto che vede in sé, nella propria parte e nella parte avversa, nelle tante parti, come stanno le cose e, quindi è capace di mettere in crisi la propria ideologia. Attualmente ci troviamo sempre più vorticosamente e mediaticamente di fronte alla ritualizzazione dell'altro, prima identificato, poi connotato e quindi demonizzato per poi essere attaccato; il soggetto da possibile interlocutore diventa oggetto di paura ed eletto a nemico.

Das Unheimliche, il perturbante di Freud, oggi più che mai "spaesante", perché ti presenta un aspetto di te che è tuo, ma che hai espulso e non vuoi rivedere. Inquietante perché è il ritorno del rimosso.

L’ultimo Bion ci propone la coesistenza –mai pacifica- di una buona e di una cattiva forma di gestione del potere. La buona è caratterizzata da globalizzazione, integrazione, coerenza. La forma cattiva da monopolio ed esclusione. "Chi non è con me è contro di me”.

I due esiti contrapposti si spiegano col fatto che il conflitto ha bisogno di conoscere e di negare. Un’antinomia che riguarda sia l’endo-cosmo di ognuno, sia l’eso-cosmo, la società, gli stati, la famiglia.

Si ha un clima familiare tirannico dove c’è schiavitú (monopolio ed esclusione) o dove scorre addirittura il sangue e si ha invece un clima familiare armonico, cioè democratico, se è accesa la luce realistica del principio che richiede l’opposizione, perché la pace non è pacifica, ma è un’elaborazione sana del conflitto, dei conflitti. Altrimenti è la guerra in tutte le sue forme pubbliche e private.

Quando e come nel teatro della storia agisce una cooperazione tale che il libero sviluppo di ognuno sia condizione del libero sviluppo di tutti? Un clima per cui non si dà amore senza i problemi dell’amore?

Il conflitto approda alla soluzione bella e buona –all’armonia- se è stato elaborato con intelligenza, con "saggezza", dice Bion. Ma se il conflitto viene negato? All’eventualità della pace si sovrappone la dichiarazione di guerra. E cosa c’è nella pace che alla lunga non interessa gli esseri umani?






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