Re della terra selvaggia Sara Sesti
Hushpuppy è una bambina di sei anni (Quvenzhané Wallis) che vive sola con il padre Wink (Dwight Henry) nelle paludi del sud della Louisiana, in una zona chiamata Bathtub - la Grande Vasca - per gli allagamenti a cui va incontro in occasione dei cicloni. Mentre lo spettro di un terribile uragano spaventa la comunità del luogo, mettendo in fuga molti, Wink scopre di essere gravemente malato e di dover preparare la figlia a cavarsela da sola in un mondo dove non ci sará piú lui a proteggerla. Il suo desiderio è che Hushpuppy non abbandoni la sua terra, ma ne diventi un giorno il re, la creatura più forte: il Re della terra selvaggia. Ma il Bathtub è alla vigilia di una catastrofe di epiche proporzioni: gli equilibri naturali si infrangono, i ghiacci si sciolgono ed arrivano gli Aurochs, misteriose creature preistoriche e a Hushpuppy non resta che cercare di sopravvivere e di mettersi alla ricerca della madre, che per lei è solo un vago ricordo. E' un profondo e caparbio senso di appartenenza e di sopravvivenza che segna il sentimento del film, ambientato in un Sud che potrebbe essere un qualunque Sud del mondo. Povero, degradato, senza futuro, ma pur sempre “casa”, che chi c’è nato e cresciuto non vuole abbandonare neanche quando dovrebbe. Un luogo che il regista esordiente Benh Zeitlin - trentenne newyorkese a capo di un collettivo di artisti (il Court13) costituito nel 2004 con i compagni di college - conosce bene, essendosi trasferito a New Orleans dopo la tragedia dell’uragano Katrina del 2005 per documentare con la macchina da presa la distruzione che ha lasciato dietro di sé. Un piccolo e prezioso film, indipendente e a bassissimo costo che racconta un mondo ai margini della società, le fantasiose vicende dei personaggi che lo abitano e ci fa sentire da subito quanto questo sia un piccolo mondo che merita di essere protetto. La giovane protagonista, gli animali che vivono con lei e con suo padre Wink sono tutti parte di un’unica comunità, quella delle “bestie del selvaggio sud” (Beasts of the Southern Wild è il titolo originale), bianchi e neri, adulti e bambini, ubriaconi e maghe, uomini e animali, cui si aggiungono immense creature preistoriche frutto dell’immaginazione e delle paure di Hushpuppy, il cui sguardo infantile ma coraggioso diventa nelle mani del regista il filtro attraverso il quale sfumare l’aspetto doloroso del film con i toni del realismo magico.
14-2-2013 |